Carne equina: la Gdo risponde a Confconsumatori

Carne equina: la Gdo risponde a Confconsumatori
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Lo scandalo della carne equina ha evidenziato alcune, intollerabili, lacune nella Legislazione Comunitaria in materia di tracciabilità e sicurezza alimentare, in particolare sui prodotti trasformati. Confconsumatori, fin da subito, ha rivolto a tutti i principali rappresentanti della Grande Distribuzione Organizzata alcuni brevi quesiti, da un lato per conoscere la diffusione del problema e, dall’altro lato, con l’intento di sollecitare da parte della GDO soluzioni che, tramite l’adozione di “buone pratiche” a tutela del consumatore, anticipino i contenuti di una normativa comunitaria che risulta sempre più urgente.
L’Associazione si è rivolta a 16 Grandi Distributori: solo 9 hanno risposto entro pochi giorni dalla richiesta (Sma-Simply, Eurospin, Auchan, Billa, Carrefour, Coop, Esselunga, Selex, Lidl Italia); mentre non hanno ad oggi risposto alle domande poste lo scorso febbraio da Confconsumatori: Conad, Pennymarket, PAM, Sigma. Le 3 risposte di Crai, Despar Italia e Unes sono giunte all’associazione a seguito di una nostra seconda comunicazione.
«I quattro, semplici, quesiti posti alla GDO – commenta Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori – ci sono stati utili per tracciare un quadro della diffusione del problema e della sensibilità dei Grandi Distributori Organizzati nell’affrontarlo. Se è vero che ci rammarica e ci preoccupa il silenzio di ben 4 operatori, è anche da sottolineare il comportamento trasparente e responsabile di altri. Riteniamo che il dato più interessante riguardi i controlli supplementari effettuati in 7 catene e la richiesta di garanzie particolari richieste ai fornitori da 6 rappresentanti della GDO. Tali comportamenti, adottati su base volontaria, potrebbero gettare le basi di una “best practice” da esportare a livello comunitario, anticipando così gli effetti di una legislazione ormai non più prorogabile».
L’Associazione si è rivolta a 16 Grandi Distributori: solo 9 hanno risposto entro pochi giorni dalla richiesta (Sma-Simply, Eurospin, Auchan, Billa, Carrefour, Coop, Esselunga, Selex, Lidl Italia); mentre non hanno ad oggi risposto alle domande poste lo scorso febbraio da Confconsumatori: Conad, Pennymarket, PAM, Sigma. Le 3 risposte di Crai, Despar Italia e Unes sono giunte all’associazione a seguito di una nostra seconda comunicazione.
«I quattro, semplici, quesiti posti alla GDO – commenta Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori – ci sono stati utili per tracciare un quadro della diffusione del problema e della sensibilità dei Grandi Distributori Organizzati nell’affrontarlo. Se è vero che ci rammarica e ci preoccupa il silenzio di ben 4 operatori, è anche da sottolineare il comportamento trasparente e responsabile di altri. Riteniamo che il dato più interessante riguardi i controlli supplementari effettuati in 7 catene e la richiesta di garanzie particolari richieste ai fornitori da 6 rappresentanti della GDO. Tali comportamenti, adottati su base volontaria, potrebbero gettare le basi di una “best practice” da esportare a livello comunitario, anticipando così gli effetti di una legislazione ormai non più prorogabile».
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