Assobibe si esprime sull’eventuale introduzione di una sugar tax
Assobibe si esprime sull’eventuale introduzione di una sugar tax
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Assobibe si esprime sulla possibile introduzione di una sugar tax nella prossima finanziaria.
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«Leggiamo con stupore che un aumento di 10 centesimi sul prezzo medio di un litro di bevanda sarebbe ininfluente, secondo i promotori di una sugar tax da inserire nella prossima manovra finanziaria».
«Aranciate, cedrate, chinotti, cole e gassose subirebbero un aumento del 10% sul prezzo medio al litro. Una penalizzazione di molto superiore all’aumento dell’IVA (dal 22 al 25.2%) che è sembrato assodato che fosse una misura da evitare stante gli effetti depressivi».
«È evidente – continua Assobibe – la preoccupazione di un settore che già registra la contrazione del 25% dei litri delle bibite zuccherate venduti in Italia. Non è vero che abitua i cittadini a una dieta più sana. I dati dei Paesi dove è stata introdotta la tassa da anni dimostrano che le misure su singoli alimenti non modificano la dieta nel complesso, non modificano la crescita di sovrappeso e obesità; producono come effetti nutrizionali risibili come il taglio di 1, 2, 7 calorie al giorno, come registrato in Cile, Francia e Messico in cui è stata introdotta la tassa sui soft drink».
«Le imprese e il Paese hanno bisogno di buon senso e misure basate sui fatti, su analisi costi benefici. Stop a fake su benefici per la salute, in assenza di dati scientifici e clinici», conclude Assobibe.
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