Oggi Star appartiene a GBfoods, un gruppo che riunisce molteplici realtà alimentari e aziende locali da oltre 80 anni. Quanto ha inciso sul vostro sviluppo l’ingresso in questa big coalition?
Essere parte del Gruppo GBfoods ha significato innanzitutto allargare il nostro orizzonte.
GBfoods è una realtà che riunisce lo spirito imprenditoriale e innovativo di diverse realtà alimentari e aziende locali sin dalla sua creazione.
Il gruppo vanta la presenza in molteplici paesi come Spagna, Italia, Olanda, Russia, Repubbliche CIS, 30 paesi dell’Africa e Medio Oriente, con prestigiosi marchi come Star, Gallina Blanca, Grand’Italia, Jumbo e Gino.

Il vostro è un business estremamente diversificato. Quanto pesano i singoli segmenti in cui siete presenti e con quali quote siete presenti sul mercato italiano?
Le principali categorie in cui operiamo sono gli insaporitori, i sughi, i piatti pronti e le infusioni. In quasi tutti i mercati in cui operiamo siamo storicamente leader di mercato, come sul Dado, sul Brodo Liquido, sul Ragù. In altri mercati come quello delle infusioni siamo sempre tra i top 3 player di riferimento del singolo segmento. In altri mercati, come quello dei Noodles, siamo stati i pionieri in grado di creare la categoria e di presidiarla come leader. *

L’innovazione è indubbiamente il vostro driver di crescita principale. Negli ultimi anni l’azienda si è distinta per l’ingresso in nuovi interessanti segmenti(come quello dei noodles). Quanto investite mediamente in ricerca e sviluppo?
L’innovazione è uno dei nostri asset distintivi e per poterla alimentare con successo l’investimento in ricerca e sviluppo è rilevante e costante su diversi fronti. Da un punto di vista tecnologico e di prodotto, per riuscire a garantire l’eccellente livello di qualità che ci contraddistingue. Ma anche da un punto di vista consumatore, per riuscire a intercettare rapidamente i trend emergenti e nuovi target potenziali, quindi per rispondere al meglio ai bisogni dei consumatori con mktg mix rilevanti e distintivi.


Tra le ultime novità che avete lanciato ci sono di due nuovi pestati che si aggiungono alla linea Gran Pesto Tigullio, due specialità (olive e mandorle e pomodori secchi e pistacchi) estive che affermano l’azienda in questo mercato. Che tipo di risposta vi aspettate dal mercato e dai consumatori?
Le nostre ultime novità nell’ambito Tigullio sono nate dall’opportunità di cogliere nuovi bisogni all’interno del segmento, continuando nel percorso di offrire ricette create da abbinamenti unici e speciali di ingredienti selezionati e ricercati, in grado di garantire al consumatore un’esperienza di gusto ‘dal sapore mediterraneo’.
L’innovazione già in fase di test con i consumatori** ha riscontrato grandi potenzialità, sia in termini di gradimento che di intenzione all’acquisto, risultando vincente al pari dei 2 grandi successi di Tigullio dello scorso anno, Peperoni e Noci e Radicchio e Speck. Le specialità di Tigullio hanno un ruolo fondamentale per la crescita della marca.
L’obiettivo infatti legato ai due nuovi lanci è di raddoppiare entro la fine dell’anno la quota di Tigullio all’interno del segmento pesti specialità.

Come supporterete queste novità di prodotto a livello di marketing mix?
I nuovi lanci sono supportati sia in TV, attraverso un codino ad hoc sulla campagna esitva di GranPesto Tigullio con l’obiettivo di annunciare la gamma e generare trial, sia a punto vendita con materiali di extra visibilità e vere e proprie isole espositive, portando la marca a guadagnare quota e ad acquisire un ruolo rilevante all’interno del segmento delle specialità.

Quanto conta per l’azienda il tema della sostenibilità?
Il tema della sostenibilità è un tema di crescente importanza per il Gruppo: dall’approccio paperless nei nostri uffici di Milano, per ridurre lo spreco di carta, alla partnership con Banco Alimentare, che ci permette di donare quintali di prodotti ogni mese: consideriamo l’impegno crescente del nostro Gruppo come una chiave del nostro successo.


FONTE:
*IRI, FY2016
** PSCG Product Test (June ’15)