Mutti continua a crescere, come ha sempre fatto negli ultimi vent'anni, chiudendo il 2017 con un fatturato di 260 milioni di euro, in evoluzione del 13,5% sull'anno precedente.

Il colosso parmense si conferma leader in Italia e, in un comparto come quello dei derivati del pomodoro, in lieve calo, prosegue nel suo cammino positivo, con una quota a valore del 28,7%, in salita di 0,5 punti, rafforzando ulteriormente la propria posizione sulle categorie polpa, passata, concentrato, specialità, pelati e sughi.

In modo coerente con il 2016 il gruppo mostra una considerevole impennata delle vendite della filiale francese, con un +19,2 per cento.

Questa variazione, alla fine dell'anno, ha permesso la conquista della prima posizione sul mercato dell'Esagono. A contribuire al percorso di internazionalizzazione della qualità made in Italy del pomodoro, si aggiunge poi la forte evoluzione delle vendite e delle quote in Germania e nell’area scandinava, dove la marca si consolida come leader e aumenta i propri investimenti in comunicazione. Si riscontra un trend positivo anche in altre nazioni, come Australia, Canada e Israele.

Mutti è oggi attivo in 95 Paesi del mondo, con un export che pesa il 33% e che cresce, di anno in anno, a doppia cifra. E, all'inizio del 2018, è partita l'attività di Mutti US, per l'ampliamento e lo sviluppo sullo scacchiere americano.

"I buoni risultati ci incoraggiano a investire per generare nuovo valore – commenta l’amministratore delegato, Francesco Mutti -, con l'obiettivo di accelerare il percorso di internazionalizzazione e innovazione, mantenendo però quel forte radicamento territoriale che fa parte dei nostri valori".