Usa: nasce il gigante dell'espresso in capsule

Usa: nasce il gigante dell'espresso in capsule
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Mondelez International e E. aster Blenders (Demb) hanno deciso di unire le loro forze con l’obiettivo di contrastare con i marchi Carte Noire e Senseo il successo per ora inarrivabile di Nespresso e Nescafè, lanciando un’offensiva contro il dominio quasi incostratato della Nestlè nel mercato del caffè in capsule.
Il colosso, che nascerà dalla fusione dei due gruppi, avrà sede nei Paesi Bassi e l’americana Mondelez (ex Kraft Foods) ne possiederà il 49%. Gli sforzi del nuovo gigante del caffè saranno concentrati soprattutto sull’aumento delle vendite in Europa e sullo sviluppo del caffè in cialde, che rappresenta un mercato in enorme crescita.
Ma nei piani è prevista anche un’offensiva verso i vastissimi mercati di Paesi emergenti come il Brasile e la Cina, che potrebbero diventare il vero terreno di sfida con Nespresso e Nescafè. Si vuole insomma aumentare la quota di mercato mondiale controllata: attualmente, insieme a Nestlè, pari al 40%. Con Mondelez che ha un giro di affari sui 3,9 miliardi di dollari l’anno (realizzato in gran parte anche in Europa) e il gruppo olandese di 3,4 miliardi di dollari.
L’operazione avrà anche un costo dal punto di vista del lavoro. Sarà accompagnata da un piano triennale di ristrutturazione da 3,5 miliardi di dollari di Mondelez, che realizza il 17% delle sue entrate dal caffè ma che è proprietaria anche di marche di biscotti come Lu e di cioccolata come Cote d’Or e Toblerone. Il piano prevede tagli al personale in tutto il mondo, per un ammontare di 1,5 miliardi di dollari di risparmi.
Il colosso, che nascerà dalla fusione dei due gruppi, avrà sede nei Paesi Bassi e l’americana Mondelez (ex Kraft Foods) ne possiederà il 49%. Gli sforzi del nuovo gigante del caffè saranno concentrati soprattutto sull’aumento delle vendite in Europa e sullo sviluppo del caffè in cialde, che rappresenta un mercato in enorme crescita.
Ma nei piani è prevista anche un’offensiva verso i vastissimi mercati di Paesi emergenti come il Brasile e la Cina, che potrebbero diventare il vero terreno di sfida con Nespresso e Nescafè. Si vuole insomma aumentare la quota di mercato mondiale controllata: attualmente, insieme a Nestlè, pari al 40%. Con Mondelez che ha un giro di affari sui 3,9 miliardi di dollari l’anno (realizzato in gran parte anche in Europa) e il gruppo olandese di 3,4 miliardi di dollari.
L’operazione avrà anche un costo dal punto di vista del lavoro. Sarà accompagnata da un piano triennale di ristrutturazione da 3,5 miliardi di dollari di Mondelez, che realizza il 17% delle sue entrate dal caffè ma che è proprietaria anche di marche di biscotti come Lu e di cioccolata come Cote d’Or e Toblerone. Il piano prevede tagli al personale in tutto il mondo, per un ammontare di 1,5 miliardi di dollari di risparmi.
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