Aldi vs Lidl: la sfida inglese è multimiliardaria
Aldi vs Lidl: la sfida inglese è multimiliardaria
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di Luca Salomone
I due retailer tedeschi si cimentano nel regno britannico, uno contro l’altro, ma anche in gara con i signori locali, primo fra tutti Tesco, leader incontrastato con i suoi 2.
30 indirizzi, fra supermercati e superstore. Ma Aldi e Lidl incalzano, forti di una rete superiore ai 900 punti vendita ciascuno.
Avvantaggiare i fornitori
Lidl Uk ha annunciato, a fine gennaio, un piano di investimenti di 4 miliardi di sterline nel 2023 (4,5 miliardi di euro) diretti allo sviluppo del proprio network, al rafforzamento delle alleanze con i fornitori e al potenziamento della logistica; verranno così creati 4.000 nuovi posti di lavoro lungo la filiera. Il tutto su un fatturato britannico che ha superato, nel 2021, 7,8 miliardi di sterline (8,8 miliardi di euro).
La filiale dà un consistente contributo allo sviluppo delle aziende partner, come ha sottolineato Ryan McDonnell, amministratore delegato di Lidl Gb limited: «Ci sono molte aziende agricole e trasformatrici che sono nostre alleate da decenni e che, per questo, risultano fondamentali per il nostro successo. Fare parte della nostra crescita ha aperto loro opportunità di espansione, sia sul suolo del Regno, sia nel resto del mondo».
Per quanto riguarda le nuove aperture Lidl punta, entro il 2025, a salire fino a 1.100 insediamenti, dagli attuali 950, dunque con un programma di 150 inaugurazioni.
Quota mille e duecento
Risponde, colpo su colpo, Aldi (Sud), che, secondo Reuters alligna, nel Regno Unito 990 punti vendita, destinati a diventare 1.200 nel 2025 (+210).
Nel 2021 il gruppo ha totalizzato, fra Gran Bretagna e Irlanda, un giro d’affari di 13,5 miliardi di sterline (15,2 miliardi di euro), mentre gli investimenti annunciati sono di 3,5 miliardi di sterline annui, fino al 2025.
Anche qui gli obiettivi sono il sostegno dei fornitori, nonché lo sviluppo logistico e della rete, con 4 mila assunzioni complessive.
Tesco regna: ma Sainsbury?
Sempre Reuters indica che il duo tedesco, una volta sommato, può far leva su una quota di mercato del 16 per cento, anche grazie agli eccezionali incrementi di vendite (+25%) registrati nella stagione del Natale.
Nonostante questo, al comando rimane, ben saldo, Tesco, con una quota 2022, del 27,3%, inseguito, però, a molta distanza, da Sainsbury, che detiene il 15 per cento.
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