Carrefour Spagna – 1330 punti di vendita – lancia la ‘transizione alimentare’, già in atto in Francia, Belgio e Italia, e firma un accordo con 50 aziende di marca.

Nella lista ci sono, tanto per fare qualche nome, Barilla, Coca Cola, Danone, Heineken, Pompadour, Gruppo Calvo (che in Italia vuol dire tonno Nostromo), Campofrio (controllante, fra l’altro, di Cesare Fiorucci), Pepsico, Bonduelle Iberica, ma anche molte regine del grocery non alimentare. Tra queste Essity, Procter & Gamble, Colgate Palmolive, L’Oréal…

La presenza del cura persona dimostra che il patto, annunciato nel 2018 dal presidente Alexandre Bompard, non consiste solo nell’assicurare cibo buono, sano e facilmente accessibile, ma una spesa, più in generale, a misura di consumatore e di ambiente, come ha spiegato, Alexandre de Palmas, direttore generale di Carrefour Spagna: “Firmiamo un accordo pionieristico e unico nella distribuzione del nostro Paese per guidare la transizione alimentare per i nostri clienti. L'impegno riflette la nostra capacità di collaborare con i produttori per offrire ai nostri clienti prodotti genuini, ma anche rispettosi dell'ambiente in senso lato".

L’intesa, siglata nei giorni scorsi in un incontro congiunto fra il top management dell’insegna francese e i direttori generali e commerciali delle aziende industriali, assicura l’abbattimento delle plastiche negli imballaggi, la riduzione di sale, zucchero e additivi, un comportamento responsabile verso l’agricoltura, che sarà incoraggiata e incentiva a difendere la biodiversità.

Le innovazioni saranno monitorate periodicamente, mentre i partner attueranno progetti che vadano nella direzione della sostenibilità.

Nell’esercizio 2020 Carrefour Spagna ha raggiunto un record di vendite di 10,013 miliardi di euro, con una crescita, a parità di rete ed esclusi i carburanti, del 7,1 per cento. È una performance destinata a un’ulteriore rincorsa, quando verrà consolidata l’acquisizione degli oltre 170 supermercati Supersol, perfezionata nella primavera del 2021.

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