Ikea pronta a sbarcare sul mercato indiano

Ikea pronta a sbarcare sul mercato indiano
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Ikea prevede di aprire 25 negozi sul territorio indiano, investendo circa 2 miliardi di dollari (1,3 miliardi di EUR) per i prossimi 15 anni. La proposta deve ora ottenere l'approvazione del governo federale.
E' un chiaro segnale della volonta' politica di cercare di stimolare gli investimenti stranieri per evitare il rallentamento dell'economia. Il governo si è impegnato a svolgere un ruolo costruttivo nella promozione degli IDE (investimenti diretti esteri), soprattutto nei settori che creano posti di lavoro e progresso tecnologico, ha dichiarato il ministro del commercio.
L'anno scorso l'India ha cambiato le sue politiche sugli investimenti esteri per consentire ad alcuni operatori stranieri di possedere il 100% delle loro filiali indiane. Ora e' anche consentito a investitori stranieri di multimarche, rivenditori come Wal-Mart e Carrefour, di possedere fino al 51% dei punti vendita.
Questo è stato il secondo tentativo del colosso svedese per ottenere l'approvazione da parte del'agenzia degli Investimenti esteri. A novembre scorso avevano infatti gia' autorizzato la proposta Ikea, solo limitatamente alla vendita di prodotti di arredo ma non al resto dei prodotti del marchio, tra cui cibo e bevande, tessuti, libri e materiale per ufficio.
Ikea ha contestato tali requisiti e ripresentato la proposta. L'ultima decisione di ieri permettera' ad Ikea di portare in India lo stesso modello di business che usa in tutto il mondo. “Consideriamo questo come uno sviluppo molto positivo”, da detto Juvencio Maeztu, il country manager Ikea, in un comunicato.
E' un chiaro segnale della volonta' politica di cercare di stimolare gli investimenti stranieri per evitare il rallentamento dell'economia. Il governo si è impegnato a svolgere un ruolo costruttivo nella promozione degli IDE (investimenti diretti esteri), soprattutto nei settori che creano posti di lavoro e progresso tecnologico, ha dichiarato il ministro del commercio.
L'anno scorso l'India ha cambiato le sue politiche sugli investimenti esteri per consentire ad alcuni operatori stranieri di possedere il 100% delle loro filiali indiane. Ora e' anche consentito a investitori stranieri di multimarche, rivenditori come Wal-Mart e Carrefour, di possedere fino al 51% dei punti vendita.
Questo è stato il secondo tentativo del colosso svedese per ottenere l'approvazione da parte del'agenzia degli Investimenti esteri. A novembre scorso avevano infatti gia' autorizzato la proposta Ikea, solo limitatamente alla vendita di prodotti di arredo ma non al resto dei prodotti del marchio, tra cui cibo e bevande, tessuti, libri e materiale per ufficio.
Ikea ha contestato tali requisiti e ripresentato la proposta. L'ultima decisione di ieri permettera' ad Ikea di portare in India lo stesso modello di business che usa in tutto il mondo. “Consideriamo questo come uno sviluppo molto positivo”, da detto Juvencio Maeztu, il country manager Ikea, in un comunicato.