di Luca Salomone

In Belgio nasce un leader distributivo con 166 insediamenti: si tratta, in realtà di Intermarché, già presente sul territorio con 77 indirizzi.

Le lungaggini dell'Abc agitano i lavoratori

Il marchio francese ha rilevato, al cento per cento, Mestdagh, in precedenza affiliato Carrefour con 89 punti di vendita, ripartiti nei due formati, Express e Market. La fusione sarà operativa dal primo gennaio del 2023, data che segnerà l'inizio del processo di transizione.

L’operazione era stata annunciata ai primi di marzo, ma doveva ancora passare al vaglio dell’Abc, l’autorità antitrust locale, che finalmente ha dato via libera, spiegando che “da un’analisi approfondita di molteplici bacini locali risulta che non verranno a crearsi seri rischi competitivi e veri problemi di concentrazione”.

L’acquisizione deriva dalla scadenza, a dicembre 2021, del contratto di affiliazione con Carrefour, che Mestdagh ha deciso di non rinnovare per il 2022.

Il passaggio a Intermarché, come accennato, sarebbe dovuto avvenire in tempi molto più brevi, entro la primavera, un fatto che ha messo in agitazione, per molti mesi, i lavoratori, tenendoli in una condizione di incertezza.

Un boccone da 700 milioni di euro

Mestdagh è una storica azienda familiare della Gdo belga. Fondata nel 1900, opera soprattutto nella regione vallone e in quella di Bruxelles con 135 mila metri quadrati totali di superficie di vendita e un fatturato che, nel 2021, ha raggiunto 694 milioni di euro.

Intermarché, dal canto suo, è l’insegna più importante di Groupement Les Mousquetaires, conglomerata produttiva e distributiva con un giro d'affari (2021) di 35,3 miliardi di euro.

E Carrefour? Il gruppo rimane comunque importante in Belgio dove, lo scorso, come evidenzia il bilancio annuale, contava 792 punti vendita, i quali, dopo il deal, rimangono, in ogni modo, sopra le 700 unità.

Del resto, nel regno belga, Carrefour ha registrato, nel terzo trimestre 2022, una crescita del 5,2 per cento a parità di perimetro (la media internazionale è stata dell'11,3 per cento), con un miglioramento della quota, nonostante un mercato molto competitivo e caratterizzato da una forte inflazione che, in ottobre, ha toccato il 12,27 per cento su base annua, contro l’11,9 per cento dell’Italia.