Nessuna azienda di produzione e distribuzione può prescindere dalla logistica, che interessa trasversalmente tutti i passaggi della filiera. E non può permettersi di non dedicarvi le giuste risorse, se non vuole che i prodotti arrivino nelle mani dei consumatori rovinati o che errori accumulati lungo la supply chain provochino danni a cascata. Che fare quindi per ridurne i costi senza incidere sulla qualità dei servizi? Lo abbiamo chiesto alle aziende che se ne occupano. Emerge una nuova visione operativa che vuole ripensare i processi a monte, meno concentrata sulle percentuali e più sulle reali esigenze del cliente. Emerge la consapevolezza che la concorrenza di quartiere non porta da nessuna parte, che due player dello stesso settore hanno dei costi e dei bisogni comuni, che in parte si può fare sistema con la stessa concorrenza e che il mercato ha bisogni di prodotti capaci di integrarsi in percentuali variabili. Insomma, che l’integrazione logistica è l’unico modo per abbattere i costi dei servizi. Senza dimenticare che la tecnologia non si limita alla miglior gestione dei magazzini ma riguarda anche trasporti e carrelli elevatori. E che non c’è software senza un buon hardware di supporto. Riuscirà la logistica italiana a fare sistema creando sinergie nuove fra produzione e distribuzione, fra operatori dello stesso settore, fra hardware e software? Le intenzioni ci sono tutte…

Francesca Tozzi

La visione del futuro

Lo scorso ottobre Milano ha ospitato Logistics Vision 2011, un convegno organizzato da Kuehne + Nagel e da Alfaproject.net con il patrocinio di Ailog. È stata un’occasione di confronto aperto sulle tendenze evolutive della logistica applicata a diversi settori, nonché sui temi della qualità, della distribuzione e degli investimenti. Ciò che è emerso, al di là degli esempi di best practice aziendali, è appunto una visione. “Abbiamo messo a confronto settori industriali, mercati, persone e trasporti, dove la logistica impatta in modo differente: mondi diversi, certo, ma con un’esigenza in comune che riguarda la visione d’insieme e il suo modo di gestirla nel futuro – spiega Paolo Guidi, direttore Sales & Marketing di Kuehne + Nagel Italia – Quello che sia i clienti sia gli operatori oggi chiedono è una maggiore attenzione ai processi perché negli ultimi dieci anni c’è stata una corsa generale alla riduzione dei costi che ha portato a concentrare l’attenzione sulle tariffe a scapito dell’aspetto progettuale. La crisi impone sì di risparmiare, ma limitarsi a negoziare le rate è una strategia a breve termine, mentre focalizzarsi sui processi ridisegnando i flussi amministrativi e gestionali porterà vantaggi competitivi sul medio-lungo periodo. La logistica può fare la differenza perché è una funzione trasversale a tutti i processi aziendali e gli operatori hanno una visione della filiera integrata”. Per questo il gruppo Kuehne + Nagel svolge sempre di più anche servizi di consulenza per aiutare le aziende a ottimizzare la filiera stessa, mappando insieme al cliente i flussi esistenti, e identificandone aree di miglioramento. “Mettiamo il caso che un’azienda manifatturiera decida di spedire tutta la merce ai propri clienti tramite corriere espresso con i costi che ne derivano – continua Guidi – e chiediamoci prima se questa modalità di trasporto è necessaria o se invece una migliore gestione degli ordini e delle scorte può consentire di spedire parte della merce con una modalità di trasporto a collettame ovvero con tempi più lunghi ma costi complessivi inferiori. Meglio una consegna urgente o una consegna più dilazionata ma con una data fissa? Un eventuale cambio di modalità di trasporto/spedizione nasce dall’analisi delle reali necessità del cliente per i propri segmenti di mercato. Il nostro gruppo, infatti, persegue da tempo una visione integrata della logistica per migliorare il flusso fisico e amministrativo delle merci”.

Una cartina tornasole

Lo stato di salute della logistica riflette quello dell’intero sistema in cui è presente trasversalmente: ne è convinto fra gli altri Gianni Bonora, direttore generale di Cpr System, società cooperativa che con il suo sistema di imballaggi riutilizzabili, riciclabili, a sponde abbattibili per il settore distributivo dell'ortofrutta, ha oggi un ruolo importante nella filiera agroalimentare italiana e un buon polso del mercato: “Le problematiche degli imballaggi e dei trasporti derivano dalle difficoltà di un settore produttivo in crisi su cui la gdo scarica i propri problemi perché è chiaro che ricavare il 25% del fatturato annuo dalle promozioni significa ridurre di molto i margini a monte e quindi rendere insostenibili i servizi logistici – spiega Gianni Bonora – Tagliare i servizi non è la soluzione mentre lo è tagliare i costi. In Italia non si è ancora veramente capito e non si sa valutare il peso economico della logistica: va considerata in quello che è il suo ruolo peculiare, quello di far arrivare nei punti di vendita i prodotti nelle migliori condizioni e al miglior prezzo. Però prima i produttori dovrebbero organizzarsi e imparare a fare sistema per riuscire a proporsi sul mercato con maggiore forza. Poi bisogna tradurre in azienda ciò che è filiera, il che significa piena collaborazione con i distributori e i produttori, metodo che ci ha permesso di costare meno della metà rispetto alla concorrenza e di avere margini superiori a vantaggio dei nostri soci”. Molti concordano sul fatto che la logistica svolga una funzione di cartina tornasole nei confronti dell’andamento delle imprese anche dal punto di vista del rinnovo dei macchinari. C’è chi lamenta una stasi e chi, come Loreno Leri, head of marketing & intralogistic systems Om Still è più ottimista: “Credo che la situazione interlocutoria in cui versa l'economia europea in generale non impedirà ai diversi settori d'industria di rinnovare il proprio settore logistico in termini di carrelli e di sistemi di movimentazione in genere – commenta – Le aziende hanno necessità di migliorare il proprio processo logistico per essere maggiormente competitive, dovranno quindi investire in questo ambito. Credo perciò che il mercato premierà i fornitori capaci di offrire prodotti e servizi innovativi, che forniscano al cliente un reale valore aggiunto”.

Integrazione e collaborazione

Nel sistema cooperativo di Cpr System, produttori e distributori hanno la possibilità di far uso degli imballaggi, affidando l'attività di gestione logistica a Cpr che, attraverso l'erogazione di servizi, ne garantisce l'operatività grazie a un sistema informatico capace di controllare e mantenere trasparenti passaggi e costi: “Usare meglio gli strumenti dell’informatica sarà sempre più importante in ambito logistico ma non basta: la parola chiave è integrazione – sottolinea il direttore generale Gianni Bonora – per cui non si tratta più di stabilire quale sia il sistema migliore fra le cassette di plastica a sponde abbattibili e le cassette di cartone a perdere facendosi una concorrenza basata solo sulla reciproca erosione delle quote. Si tratta di capire che due player dello stesso settore hanno dei costi e dei bisogni comuni, che in parte si può fare sistema con la stessa concorrenza e che il mercato ha bisogni di prodotti capaci di integrarsi in percentuali variabili. L’integrazione logistica è l’unico modo per abbattere i costi dei servizi anche fra concorrenti. Plastica e cartone si possono ben integrare sulla base della domanda del mercato. I pallet si possono mettere in comune e lo stesso i camion, così si evita di farli girare mezzi vuoti e si abbattono i costi del trasporto, ad oggi fra i più incisivi. Lo abbiamo fatto e ha generato benefici di risparmio per noi, per il concorrente e per l’azienda produttrice di ortofrutta, e poi a cascata su tutta la filiera. Da qui l’idea di costituire un’azienda consortile di pallet dove i soci partecipano sulla base dell’uso. E risparmiano”.
Sulla stessa linea è Chep, leader mondiale nelle soluzioni di pooling di pallet e contenitori, che offre un modello di business che ben risponde alla crescente pressione sulla riduzione dei costi, particolarmente forte in questi tempi critici per l’economia: il pooling di pallet e contenitori, infatti, elimina inefficienze e distrazioni rispetto al core business delle imprese, liberandone risorse ed energie. “In questo contesto spiccano due iniziative, collaborazioni ottenute creando flussi di trasporto chiusi gestiti da un unico operatore, ottimizzando attività di movimentazione e amministrazione e riducendo i costi e le emissioni di Co2, tramite l’azzeramento dei km percorsi a vuoto – spiega Luca Rossi Country General Manager di Chep Italia – la prima è un progetto italiano lanciato in partnership con Nestlè Waters teso a generare ottimizzazioni logistiche a vantaggio di tutti gli attori della filiera. Chep e Nestlè Waters hanno stipulato una collaborazione utilizzando l’attività di reverse logistic e il sistema ferroviario. In sintesi, per risolvere il problema degli elevati volumi da movimentare da diversi punti con diverse destinazioni (flussi Nord-Sud) e con tempistiche ridotte, è stato sfruttato il surplus di pallet Chep presente nel mezzogiorno garantendo il riempimento dell’80% dei vagoni vuoti per consegnare pallet a Vera. Poi la condivisione dei flussi gestiti tra Chep e un’azienda operante nel settore tissue, i cui flussi di trasporto erano precedentemente coordinati da tre differenti vettori, ha portato a differenti soluzioni per l’utilizzo di un comune operatore per la gestione delle tre tratte diventate un singolo flusso, permettendo così un’ottimizzazione dei flussi con conseguente riduzione delle tariffe di trasporto per entrambe le parti, oltre all’evidente beneficio ambientale derivante dalla riduzione di km a vuoto”.

Trasporti su misura

Nella funzionalità dei trasporti giocano un ruolo chiave i poli logistici. “In Italia manca però una visione d’insieme che consenta di utilizzarli al meglio per ottimizzare il flusso complessivo delle merci – sottolinea ancora Paolo Guidi, direttore Sales & Marketing di Kuehne + Nagel Italia – si parla da tempo di logistics park anche da noi, ma se si guarda il territorio si vede che le strutture logistiche sparse per la nostra Penisola, spesso sono costruite da privati in zone isolate, ex aree agricole, non connesse al trasporto ferroviario e vicine invece a strade dove il gran flusso di merci crea disturbi alla viabilità. Prima di realizzare nuovi poli, sarebbe meglio ri-organizzare e connettere meglio quelli già attivi”. E ripensare a monte le stesse modalità di trasporto. Palletways Italia, primo network specializzato nel trasporto espresso di merce su pallet, ha introdotto sul mercato un nuovo metodo nella distribuzione espresso dei prodotti, adottando come unità di misura fondamentale il pallet in cinque tipologie: full, light, half, quarter e mini quarter, e due servizi: il Premium, con rese a partire da 24 ore, e l’Economy con rese a partire da 72 ore successive al ritiro. “Questo sistema garantisce una semplificazione a livello amministrativo e di gestione dei costi e garantisce anche una maggior efficacia del trasporto grazie a una rete specifica che, nel nostro caso, è composta da 76 concessionari distribuiti in modo capillare sul territorio nazionale, rete che movimenta una media di oltre 3.800 pallet a notte – sottolinea Roberto Rossi presidente di Palletways Italia – Noi abbiamo fatto da apripista dimostrando come fosse necessario adattarsi ai cambi di modalità dell’organizzazione logistica. Oggi si propone sempre più il pallet e si sfrutta la frammentazione dei carichi: una volta un produttore, per esempio, faceva cinque carichi completi mentre oggi magari tre sono frammentati. Diverse tipologie di pallet consentono al cliente di scegliere la taglia di cui ha bisogno e la tempistica del trasporto, sapendo che, in caso di ritardo di consegna per spedizioni Premium, Palletways offre il rimborso delle spese di trasporto. Si tratta di casi rarissimi ma il cliente apprezza perché oggi come oggi la buona gestione del servizio logistico vale più delle percentuali realizzate”. Un cambio di modalità logistica che ha fatto la differenza in un segmento che oggi sta bene anche perché non rinuncia a un’innovazione costante e si avvale della forza del network grazie al quale i concessionari accedono a un mercato che da soli magari non avrebbero potuto affrontare e vi giocano alla pari con i grandi player. “Il Network Palletways – spiega Roberto Rossi – è costituito da aziende di medie dimensioni, tutte fortemente radicate sul territorio, che hanno deciso di diversificare l’offerta dei servizi ai propri clienti, garantendo elevatissimi standard qualitativi che singolarmente non avrebbero potuto offrire. La capillarità su tutto il territorio nazionale e l’omogeneità del servizio indipendentemente dalla destinazione garantisce una distribuzione di elevatissima qualità in termini di rese e integrità del prodotto”.

Carrelli tecnologici

La tecnologia può supportare la logistica in tutti i suoi passaggi e prodotti. Nell’ambito dei carrelli elevatori, per esempio, molto interessanti sono le soluzioni che si avvalgono delle più avanzate tecnologie per la trasmissione dei dati. Sono, infatti, in forte crescita i clienti che chiedono delle applicazioni di gestione remota della loro flotta carrelli. “Oggi i responsabili logistici e di magazzino hanno bisogno di conoscere ogni dettaglio in merito all'effettivo utilizzo dei loro carrelli: quante volte si fermano per attività di manutenzione, da chi sono utilizzati e se sono utilizzati in modo improprio – spiega Loreno Leri, head of marketing & intralogistic systems Om Still – Questo tipo di gestione è permesso dalle nuove tecnologie di comunicazione GPRS che permettono di inviare in tempo reale tutte le informazioni relative al carrello a un Database centrale. Queste innovazioni consentono di sviluppare software, come il nuovo FleetDataServices di Om Still, tramite i quali è possibile raccogliere, analizzare e archiviare on-line i dati relativi ai carrelli, al loro utilizzo e funzionamento, e al conducente. Un sistema di rilevamento intelligente come il FleetDataServices è capace di garantire un monitoraggio costante della flotta dei carrelli elevatori, ottimizzando gli interventi manutentivi e riducendo i costi. Questi prodotti di gestione della flotta carrelli assicurano molteplici vantaggi come l'incremento dell'utilizzo della flotta stessa, la riduzione dei danni da uso improprio e l’individuazione di situazioni critiche. In definitiva, per il cliente abbiamo una riduzione dei costi e un incremento della produttività di movimentazione”. Le batterie dei carrelli sono un altro argomento caldo: quelle piombo acido sono infatti spesso un collo di bottiglia nei loro processi. Om Still risponde offrendo soluzioni sempre più avanzate come le batterie agli Ioni di Litio montate sui carrelli transpallet. Ci sarà invece ancora da aspettare per i carrelli controbilanciati, che montano batterie di grandi dimensioni e per i quali le batterie agli Ioni di Litio risultano al momento non convenienti. “Un altro aspetto su cui stiamo lavorando molto è il posto guida dell'operatore – continua Loreno Leri – la sicurezza delle operazioni di movimentazione passa da un posto guida estremamente confortevole dove i comandi di guida sono intuitivi e dove la visibilità del campo di operazione è ottima. Confort, ergonomia, visibilità, semplicità d’utilizzo sono quindi divenuti importantissimi per il cliente e, di conseguenza, elementi imprescindibili nello sviluppo delle nostre soluzioni per la movimentazione delle merci”.

Il software giusto al momento giusto

Oggi è molto importante, soprattutto per le aziende che operano nella gdo, gestire in modo ottimale le scorte di magazzino e la dislocazione fisica dei prodotti per ridurre i costi di produzione, in linea con le esigenze di consegna e servizio al cliente. “Per fare questo – spiega Fausto Pacinelli direttore generale area sviluppo business di RDS Software – è essenziale adottare un software ERP completo e integrato per la gestione della supply chain. La nostra nuova soluzione applicativa RDS ERP market, finalizzata alla gestione dell’intero ciclo attivo, razionalizza tutte le attività che coinvolgono le funzioni commerciale, amministrativa, logistica con l’obiettivo di ridurre i costi di gestione e di ottimizzare il servizio reso al cliente. Market consente di aggiornare i movimenti e le giacenze di magazzino, predisporre le distinte di prelievo ordinando i materiali da prelevare in funzione di una ottimizzazione di percorso in relazione a un parametro che assegna la priorità dell’anagrafica delle ubicazioni fisiche, predisporre le distinte di prelievo ordinando i materiali da ritirare per destinazione/cliente”. Per muoversi al meglio in un mercato sempre più globalizzato, poi, è necessario ottimizzare la gestione dei flussi informativi e in questo le nuove tecnologie web possono essere di grande aiuto perché consentono la realizzazione di un modello di tracciabilità alternativo basato sulla condivisione delle informazioni mediante web services, secondo il paradigma delle reti collaborative. “È importante adottare un sistema informatico pensato per la condivisione in tempo reale delle informazioni su web e che prevede l’RFID degli articoli e l’utilizzo della piattaforma sviluppata per questa applicazione. Per far questo RDS va incontro alle nuove esigenze di mercato con la propria offerta. L’ERP è ingegnerizzato per integrazioni quali etichette, tecnologia Rfid e comprende applicazioni tablet per la gestione sia dell'intero ERP sia della parte relativa al management del magazzino e alle attività di logistica, consentendo anche la gestione dei magazzini virtuali. Il modulo RDS ERP magazzino consente di amministrare le scorte sotto il profilo logistico e contabile e comprende anche un’applicazione in radio frequenza WiFi per gestire le ubicazioni fisiche con la massima libertà di movimento e con la sicurezza dei dati e l’aggiornamento in tempo reale del sistema centrale”. “Grazie ai nostri strumenti di identificazione, accessori che accompagnano il capo lungo la filiera – sottolinea Flavio Musci source tagging manager di Checkpoint Systems le cui soluzioni si concentrano principalmente in ambito tessile – siamo in grado di garantire la tracciabilità del prodotto a partire dal luogo di produzione tramite una catena di 35 centri logistici situati vicino ai luoghi di produzione. L’interazione iniziale fra le due realtà è fondamentale perché il prodotto esca con tutte le informazioni in modo che, una volta giunto in Europa nei vari centri logistici, si possa beneficiare in tempo reale di tutti i dati nelle operazioni di carico, stoccaggio e scarico. Evitare la spunta della bolla consente di risparmiare tempo e denaro mentre il controllo costante delle giacenze e dei flussi di merce in entrata e uscita nel magazzino centrale riduce le possibilità di errore. I produttori necessitano di avere il controllo della filiera riducendo il più possibile gli sprechi”.

A ciascuno il suo hardware

Il magazzino è il momento più importante della filiera logistica: dalla sua efficienza deriva quella dei processi a monte e a valle – ricorda Antonino Lanza business development manager Mediterranean and Middle East di Vocollect Emea – ecco perché è importante abbattere il più possibile gli errori nella gestione delle merci, consentendo agli operatori di lavorare con gli occhi e le mani libere. La tecnologia voice che noi sosteniamo da tempo ha dimostrato di fare la differenza in ambito picking ma andrebbe estesa ad altri processi per ottimizzare il flusso delle merci a monte, dal ricevimento nel centro di distribuzione dove l’impiego del controllo vocale permette di svolgere con la massima efficienza operazioni di ispezione, conteggio e altre attività manuali, in quanto occhi e mani dell’operatore sono libere di svolgere il compito assegnato anziché essere occupate a maneggiare carta e penna oppure scanner, alla collocazione del prodotto corretto al posto giusto sullo scaffale del magazzino, senza dimenticare la maggiore precisione che può apportare in fase di ripristino, outbound e inventario. Questo tipo di tecnologia si integra bene con il software di gestione del magazzino di cui non richiede alcuna modifica ma solo un’integrazione di strumenti che consentono all’operatore di mettere in atto al meglio le informazioni e le indicazioni da esso elaborate. È stato dimostrato che l’utilizzo del metodo tradizionale basato sulla tecnologia in radiofrequenza con uso del classico palmare e di un terminale veicolare per eseguire le operazioni predeterminate dal software è legato a una media di quattro errori su mille: un numero piccolo ma dai costi operativi elevati per un’azienda che movimenta milioni di colli l’anno e per la quale un errore può innescarne di altri a cascata a livello di amministrazione, logistica e vendite. Nel magazzino voice centric l’incidenza di errori si riduce del 70% arrivando a una media di un errore per mille, risultato che si può migliore ulteriormente applicando la tecnologia vocale alle diverse fasi della catena logistica”. Vocollect ha sviluppato nuovi elementi per realizzare una soluzione tecnologica da applicarsi nelle più svariate condizioni operative e in multi modalità: oltre alla cuffia e al microfono, l’operatore viene dotato di uno schermo touch screen indossabile a polso e di uno scanner per poter eseguire le transazione a voce monitorandole sul suo terminale. La logistica, quindi, oggi richiede una perfetta gestione dei dati in ogni momento della filiera per evitare errori e sprechi. “Il controllo costante dei dati è essenziale, così come la velocità di circolazione dei dati stessi e l'integrazione nei sistemi IT – aggiunge Micaela Lentinu dell’ufficio marketing Zetes – Per questo abbiamo sviluppato una soluzione che si integra perfettamente nei progetti di mobility aziendali coinvolgendo diversi processi operativi: si chiama TotalProof. È una soluzione che consente alle aziende una tracciabilità perfetta, e in tempo reale; è modulabile, pronta per essere utilizzata dagli operatori, le informazioni sono disponibili subito sia per l'azienda sia per il cliente finale”. L’evoluzione dei prodotti hardware, dagli scanner ai palmari alle cuffie, va necessariamente di pari passo con lo sviluppo della tecnologia software. “Devono essere prodotti ergonomici, robusti e adatti a sopportare un uso quotidiano intensivo – continua Micaela Lentinu – Il terminale deve essere pronto per tutte le tecnologie di cattura e comunicazione dei dati, e avere una memoria sufficiente. Zetes è un integratore e offre soluzioni adatte ad ogni specifica realtà; siamo in grado di scegliere con il cliente il prodotto hardware più consono alla soluzione tecnologica scelta; avendo a cuore la migliore soluzione possibile per il raggiungimento di una tracciabilità perfetta, è evidente che anche il prodotto hardware che proporremo sarà valutato di volta in volta”.