La crescita contenuta del settore rispecchia pienamente la situazione economica nazionale e internazionale, dove la ripresa risulta essere un pochino più rallentata rispetto a quello che ci si aspettava.







I DATI DELL’ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO


Secondo le prime analisi dell’Istituto Italiano Imballaggio il 2016 dovrebbe chiudersi con un +1,5% per la produzione di imballaggi espressa in peso. Sul finire dell’anno tutti gli indicatori previsionali si sono ridimensionati rispetto alle previsioni, compresa l’attività manifatturiera che, secondo Prometeia, crescerà del 1,2% e non del 2% come si ipotizzava a maggio, rallentando quindi la crescita in atto. Di questo fenomeno risentirà anche il settore del packaging, strettamente legato all’attività manifatturiera, frenando il proprio trend di crescita. E’ quindi ipotizzabile che nel 2016 la variazione rispetto all’anno precedente sarà del +1,5%. Non è solo la frenata previsionale degli indicatori economici nazionali ad influire sulla produzione di packaging in Italia, ma anche l’andamento del commercio estero. Infatti analizzando i primi 10 mesi dell’anno le importazioni dovrebbero chiudere con un +9%. Ad influire su questa crescita abbiamo, da una parte le politiche di mercato delle multinazionali che decidono le movimentazioni interne, basandosi su decisioni puramente commerciali, dall’altro - per certi

IL PACK COME STRUMENTO DI MARKETING


L’aspetto esterno del prodotto, il suo “confezionamento”, è quello che oggi in termini di marketing viene definito packaging. Il vocabolo si riferisce al confezionamento e alla presentazione del prodotto, in termini anche di informazione al consumatore finale, funzione quest’ultima strettamente legata alla comunicazione e al marketing. Una recente ricerca tedesca ha dimostrato che la confezione non ha il solo scopo di proteggere e conservare il contenuto ma è un vero strumento di marketing al pari della pubblicità. Oltre 2000 intervistati hanno sostenuto l’importanza del packaging, tra gli oltre 23 mezzi di comunicazione analizzati. Ben il 63% delle persone coinvolte hanno dichiarato che nel decidere di acquistare qualcosa per la prima volta la confezione e le sue informazioni sono determinanti. “Confermo che l’efficacia di un prodotto, soprattutto in campo alimentare, non dipende solo dal gusto e dalla freschezza degli ingredienti usati. Un aspetto essenziale del processo di vendita al pubblico di un prodotto alimentare è il confezionamento” ha dichiarato Luciano Galanti Amministratore della Multicenter.

LE NECESSITA’ DEI CONSUMATORI AL CENTRO


In questo tempo strettamente interconnesso dove lo scambio di informazioni è istantaneo, la domanda di packaging viene influenzata delle necessità dei consumatori e, in particolare per quanto riguarda il comparto food, dipende delle condizioni per la conservazione ottimale dell’alimento. La domanda è però, soprattutto il frutto dell’interazione di quelle che sono le necessità e le esigenze di due stakeholders: i consumatori e le aziende produttrici. Il risultato quindi, necessita di una fine interpretazione da parte dei produttori di packaging perché può essere tanto una sinergia quanto uno scontro tra titani.
«La crescente consapevolezza della fragilità del nostro ecosistema, ha influenzato, la domanda di packaging dei consumatori nel prediligere soluzioni che fossero almeno ecocompatibili, se non addirittura biodegradabili e compostabili. – spiega Silvia Ortolani - D’altro canto, sempre per la presa di coscienza di grandi piaghe come lo spreco alimentare, il packaging deve anche allungare la shelf life degli alimenti, in modo da poterli consumare senza che deperiscano o si alterino. Anche se con diverse motivazioni, i produttori condividono questa necessità». È noto, che le logiche di mercato sono imprescindibili, quindi i produttori, dal canto loro, chiedono un packaging che permetta di aumentare le vendite e diminuire i costi: gli imballaggi devono essere esteticamente accattivanti per attrarre l’acquisto compulsivo, sempre garantendo la massima funzionalità e efficienza. «Soluzioni innovative – precisa Ortolani - sono viste molto positivamente sia da consumatori che da produttori, in quanto trasmettono la volontà di allinearsi ai cambiamenti del mercato e di essere flessibili nell’offerta».

UN IMBALLAGGIO SEMPRE PIU’ VERDE


Uno degli argomenti principali per i produttori alimentari è la sostenibilità. Questo pone le basi per alcune sfide commerciali fondamentali: mantenere elevate performance attraverso processi e materiali sostenibili, ridurre al minimo gli sprechi nella filiera distributiva, gestire le emissioni di anidride carbonica e nel contempo rimanere economicamente vantaggiosi. «Un imballaggio innovativo può offrire soluzioni vincenti per affrontare queste sfide e nel contempo aumentare la produttività, proteggere e prolungare la durata di conservazione degli alimenti –spiega Luca Grassi Sealedair. A questo proposito l’azienda ha presentato da poco sul mercato i nuovi sacchi termoretraibili sottovuoto Cryovac® OptiDure™, che garantiscono un minor impatto ambientale rispetto ai sacchi tradizionali. I nuovi film mono-materiale per tray lidding e flowpack Sealappeal PSF e OSF, rispettivamente per il confezionamento di prodotti freschi e piatti pronti. «I materiali Sealappeal, - evidenzia grassi- più sottili rispetto ai tradizionali (da 40 a 17 micron), garantiscono un’elevata trasparenza, un’ottima pelabilità e una totale riciclabilità. Il confezionamento sottovuoto skin, Cryovac® Darfresh® che assicura la massima estensione della shelf life del prodotto».




CONIUGARE COSTI, AMBIENTE E PRATICITA’


I consumatori sono più sensibili ai temi legati a costi, ambiente e praticità. Le parole d’ordine che guidano oggi Goglio come produttore di packaging flessibile sono rispetto per l’ambiente e servizio dedicato al cliente. «L’attenzione all’ambiente – evidenzia Alessandra Isella Corporate Communication - si traduce in studio e realizzazione di soluzioni di confezionamento caratterizzate da una riduzione degli spessori degli strati che compongono i materiali o alla realizzazione di nuovi materialibiodegradabili o compostabili oltre che a soluzioni che siano sempre più adatte a rispondere alle esigenze del mercato e dei consumatori». Inoltre l’attuale frammentazione e varietà dei mezzi di comunicazione porta a un continuo bombardamento di informazioni e messaggi ai quali il pubblico stesso non riesce a dedicare un’attenzione totale. Il packaging è senza dubbio uno degli ultimi mezzi utilizzati per catturare l’attenzione del consumatore, quindi per raggiungere lo scopo, i prodotti devono farsi notare sullo scaffale. «Per i produttori di imballaggi -– continua Isella - ciò significa gestire un numero crescente di ordini a basse tirature. I tempi di produzione stanno diventando di conseguenza più brevi e la programmazione di produzione più complessa».


PUNTARE SULL’INNOVAZIONE


Come ci spiega Filippo Baldi Marketing Specialist di Capp Plast a livello di innovazione le principali tendenze sono quelle del materiale “detectable”, materiale cioè rilevabile con idonea strumentazione, per rilevare eventuali rotture o infiltrazioni di materiali non voluti all’interno del contenitore, che rischia di mescolarsi con la merce contenuta all’interno. Un’altra recente tendenza è quella di utilizzare materiali conduttivi che permettono la dissipazione di cariche elettrostatiche che si accumulano sulla superficie del contenitore, attirando a sé polvere e altre sostanze elettrostatiche. «Ricerca di soluzioni che permettono risparmio energetico, e i contenitori sono coinvolti nella fase, proponendo nel campo dello storage della frutta, una ventilazione maggiorata, oltre alle già note caratteristiche dello “stondamento” delle parti interne allo scopo di non danneggiare il materiale contenuto all’interno».

PIU’ BIODEGRADABILITÀ, MAGGIORE TRASPARENZA


In generale la ricerca sperimentale di base è da diversi anni orientata verso i materiali naturali e biodegradabili. Le soluzioni offerte al mercato, dal punto di vista dei packaging plastico food e non food non si sono ad oggi, affermate.
«Nello specifico dei materiali di termoformatura – puntualizza Andrea Campanini dell’ufficio Marketing Tecnoform - il nostro settore è più indirizzato verso un più generico concetto di “sostenibilità“ che comprende al suo interno quello di limitazione dell’impatto ambientale attraverso una diminuzione del contenuto di plastica e un aumento della riciclabilità dei materiali. il packaging trasparente permette di vedere il prodotto, di percepirlo e immaginarlo nelle sue caratteristiche organolettiche complessive. In oltre suggerisce una sensazione di “freschezza” e di artigianalità, tipica del take away preparato sul posto. Infine la trasparenza testimonia la totale “trasparenza” dell’azienda nei confronti del consumatore riguardo al proprio prodotto».



Stefania Lorusso