Efficienza energetica: norme più vincolanti

Efficienza energetica: norme più vincolanti
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Che gli interventi in favore di uno sviluppo sostenibile siano da tempo al centro dell’attenzione dell’Unione Europea è cosa risaputa. Oggi, però, l’impegno verso l’ambiente, da parte di Bruxelles, potrebbe essere ulteriormente potenziato.
Infatti la commissione Industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo, approvando di recente una serie di emendamenti alla proposta di direttiva Ue sull'efficienza energetica, ha chiesto che tutti gli obiettivi stabiliti in materia diventino vincolanti per i paesi membri.
Ad oggi, infatti, solo 2 dei 3 obiettivi approvati nel piano clima/energia del 2008 sono obbligatori e prevedono sanzioni in caso di inadempienza. Si tratta, per l’esattezza, del progetto di riduzione del 20% delle emissioni a effetto serra e di quello di incremento del 20% della quota di energia rinnovabile prodotta, entrambi da realizzarsi entro l’anno 2020.
Il terzo punto, ovvero l’aumento del 20% dell'efficienza energetica sempre entro il 2020, non è invece obbligatorio, ma ha piuttosto valenza indicativa: la ragione è da ascriversi principalmente alle resistenze da parte di alcuni stati membri a renderlo vincolante.
L’Ue si è resa conto però che, andando avanti di questo passo, si rischia di arrivare al 2020 senza aver ottenuto i risultati che ci si era prefissi in tema di risparmio energetico. Di qui la proposta di rendere vincolante, a partire dal 2014, anche il terzo obiettivo (l’aumento del 20% dell'efficienza energetica) nell’ottica di tagliare in maniera significativa, in tutti i paesi membri, il fabbisogno di energia e presentarsi alla data del 2020 con le carte in regola sul fronte della riduzione dei consumi e della crescita sostenibile.
Infatti la commissione Industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo, approvando di recente una serie di emendamenti alla proposta di direttiva Ue sull'efficienza energetica, ha chiesto che tutti gli obiettivi stabiliti in materia diventino vincolanti per i paesi membri.
Ad oggi, infatti, solo 2 dei 3 obiettivi approvati nel piano clima/energia del 2008 sono obbligatori e prevedono sanzioni in caso di inadempienza. Si tratta, per l’esattezza, del progetto di riduzione del 20% delle emissioni a effetto serra e di quello di incremento del 20% della quota di energia rinnovabile prodotta, entrambi da realizzarsi entro l’anno 2020.
Il terzo punto, ovvero l’aumento del 20% dell'efficienza energetica sempre entro il 2020, non è invece obbligatorio, ma ha piuttosto valenza indicativa: la ragione è da ascriversi principalmente alle resistenze da parte di alcuni stati membri a renderlo vincolante.
L’Ue si è resa conto però che, andando avanti di questo passo, si rischia di arrivare al 2020 senza aver ottenuto i risultati che ci si era prefissi in tema di risparmio energetico. Di qui la proposta di rendere vincolante, a partire dal 2014, anche il terzo obiettivo (l’aumento del 20% dell'efficienza energetica) nell’ottica di tagliare in maniera significativa, in tutti i paesi membri, il fabbisogno di energia e presentarsi alla data del 2020 con le carte in regola sul fronte della riduzione dei consumi e della crescita sostenibile.
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