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Benzina: è scontro sul bonus fiscale

Benzina: è scontro
sul bonus fiscale
Benzina: è scontro sul bonus fiscale

Benzina: è scontro sul bonus fiscale

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Luca Salomone
Nonostante Stefano Scaglia, sottosegretario allo Sviluppo economico, l'abbia definita una misura eccessiva, i gestori delle pompe di benzina, riuniti nelle tre organizzazioni di categoria - Faib, Fegica e Figisc - hanno confermato che sarà un settembre nero, con una sventagliata di scioperi dal 15 al 17 settembre. Motivo del contendere fra il Governo e le associazioni è un provvedimento a uno stato più che embrionale, visto che non è ancora passato né al Consiglio dei Ministri, né alle Camere.
Si tratta del disegno di legge annuale sulla concorrenza che prevede, nella parte più consistente una piccola rivoluzione per il mondo dei carburanti a vantaggio, in larga parte, della trasparenza dei prezzi nei confronti del consumatore, per esempio con listini telematici che prevedono aggiornamenti con uno scarto minimo di una settimana.
In realtà l'elemento di scontro è l'abrogazione del cosidetto "bonus fiscale", ossia la facoltà, per il gestore di una deduzione forfettaria del reddito di impresa. Meno controversi altri elementi, come l'abrogazione dei requisiti minimi di superficie (ora 1.500 metri quadrati) per vendere il “non oil” dai giornali alle bevande, ai cibi, ai tabacchi. Sono agevolate le misure di ammodernamento degli impianti.
Chi da tutto questo potrebbe trarre vantaggi è la grande distribuzione organizzata, che fino a oggi rappresenta, anche per i troppi vincoli e per le troppe barriere all'entrata, un attore molto minore del mercato, con appena un centinaio di impianti (su un totale di 22.000), ma con il sogno di raggiungere un rapporto di 1 a 1, fra ipermercati e stazioni di servizio. Nel segmento militano i big, soprattutto Conad , Coop, Auchan, Carrefour. Alcuni, come Conad (10 impianti in tutto; nella foto quello di Faenza), sono anche riusciti ad avere pompe a marchio proprio, ossia svincolate dai nomi delle compagnie petrolifere. Le catene hanno esercitato un effetto calmiere, con prezzi medi inferiori di 5-10 centesimi al litro.
«Stiamo parlando solo di una bozza di legge – ribadisce Fabio Cardile, responsabile dell’ufficio legislativo di Ancd-Conad -. Auspichiamo che il provvedimento veda la luce, in quanto si eliminano vincoli che impedivano ai nuovi operatori di entrare nel mercato».

Luca Salomone

I PUNTI VENDITA  CARBURANTI
NEI PRINCIPALI PAESI UE (2007)

Italia        22.450
Germania    15.036
Francia        13.170
Regno Unito    9.382
Spagna        8.668
Belgio        3.295
Olanda        3.610
Austria        2.812

Fonte: Federdistribuzione su Unione Petrolifera – Data Book 2009 - Eurostat
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