Ieri, a margine dell’assemblea annuale di Centromarca, DM ha incontrato Luigi Bordoni. Secondo il Presidente la flessione del 3% registrata in aprile persino dai discount, ultimo baluardo dei consumi, va interpretata soprattutto come un segnale di stanchezza verso il pauperismo della spesa. A dispetto di indicatori di mercato in generale ripiegamento la marca evidenzia una buona capacità di tenuta. Dal 1991 (crisi del Golfo) a oggi le regole dei brand non sono molto cambiate: qualità, notorietà, innovazione. E il Presidente invita a continuare a investire per avere un premio dal mercato, anche se naturalmente bisogna rassegnarsi a un’erosione della marginalità. E tuttavia gli industriali, con drastici piani di razionalizzazione sono riusciti a sviluppare un ampio potenziale di efficienza, potenziale che è servito, nel medio e lungo termine, come una sorta di “camera di compensazione”.