Ricerca Bocconi: il futuro degli imballaggi in carta e cartone è "bio-based"
Ricerca Bocconi: il futuro degli imballaggi in carta e cartone è "bio-based"
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Per rendere veramente concreta quell'economia circolare che costituisce il futuro del nostro pianeta, bisogna prima di tutto limitare gli sprechi di risorse che persistono ancora in diversi settori, come quello alimentare.
Lo dimostra una ricerca condotta dall'Università Bocconi presentata dal Club Carta e Cartoni di Comieco: l'introduzione di nuovi packaging "bio-based" può contribuire a migliorare la qualità della raccolta differenziata, limitando il ricorso alla discarica con un conseguente potenziale risparmio di milioni di euro.
La ricerca dimostra quanto ancora si possa fare per ridurre l'impatto ambientale dei rifiuti alimentari, partendo proprio dalle due filiere maggiormente sostenibili, quella dell'organico e quella della carta. Soprattutto nella grande distribuzione, ancora pochi dispongono di tempo e risorse per separare l’imballaggio dall’invenduto; di conseguenza gli alimenti scaduti e i loro imballaggi non possono essere smaltiti nelle rispettive filiere e finiscono in discarica con considerevoli ricadute negative sia sull’ambiente che sull’economia.
Ma, grazie alle tecnologie, oggi è possibile produrre imballaggi a base cellulosica particolarmente innovativi (bio-imballaggi, o imballaggi naturali) che consentirebbero di limitare questo spreco di risorse potendo essere conferiti insieme agli alimenti nella raccolta dell’organico.
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