Via libera al Patto anti-inflazione. 22 mila i pdv aderenti. Allarme Coop: l'Idm non rinuncia agli aumenti
Via libera al Patto anti-inflazione. 22 mila i pdv aderenti. Allarme Coop: l'Idm non rinuncia agli aumenti
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di Emanuele Scarci
Via al paniere di prodotti calmierati e alla strategia comune della filiera agroalimentare.
Nel pomeriggio a Palazzo Chigi è stato sottoscritto il patto-anti inflazione dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal ministro del made in Italy, Adolfo Urso, insieme ai rappresentanti di 32 associazioni, fra cui Centromarca, Ibc, Ancc-Coop, Confersercenti, Confcommercio e Federdistribuzione.
Il Mimit ha pubblicato l'elenco degli esercizi commerciali aderenti al trimestre anti-inflazione. Si tratta di circa 22mila operatori. Pochi rispetto al numero di pdv collegati alle associazioni, ma è probabile che aumenti.
“Questo patto è un esperimento – ha detto Meloni – ed è uno strumento attraverso cui lavoriamo insieme per calmierare i prezzi sui principali beni di largo consumo. Un’iniziativa che va al di là del valore economico, è un bel messaggio alla nazione, agli italiani, sulla capacità che l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi”.
Tuttavia neanche il tempo di terminate le celebrazioni che Coop lancia un alert. "Nonostante i ripetuti appelli da parte dell’intera moderna distribuzione - dichiara Marco Pedroni, presidente di Ancc-Coop - per ora non abbiamo riscontro. Come Coop abbiamo inviato nei giorni scorsi una lettera ai nostri 100 principali fornitori di marca industriale invitandoli a rivedere le richieste di aumento dei listini in gran parte già ricevute; solo pochissimi hanno risposto e alcuni di questi in modo negativo. In particolare, dalle maggiori imprese di marca nessun riscontro”.
A tale proposito, Coop anticipa che applicherà un taglio dei
prezzi del 10% su oltre 200 prodotti a marchio Coop di largo consumo, altri mille
prodotti a marchio con prezzi bloccati fino alla fine dell’anno in
aggiunta alle iniziative già in corso di tutela del potere d’acquisto.
Carrello tricolore
Il patto prevede dal 1° ottobre al 31 dicembre un periodo con un paniere di prodotti alimentari di base (compreso baby food) e prodotti per la cura della casa e della persona nonché farmaci di base a prezzi ribassati o calmierati, nel rispetto della libertà di impresa e delle strategie di mercato delle aziende. “È importante che inizi domenica e che comprenda l’intero periodo natalizio - ha sottolineato Urso - anche per onorare una festività religiosa a cui siamo particolarmente attenti”.
Ancora nebbia fitta sulle peculiarità dei panieri, poiché è tutto lasciato alle intese fra singoli brand e retailer. Secondo alcuni, da ottobre ci saranno beni di prima necessità scontati del 10%. Si calcola un risparmio medio di 150 euro sulla spesa totale per famiglia che scende a 100 euro se si considera la sola spesa alimentare. I prodotti scontati saranno oggetto di una pubblicità finanziata dalla presidenza del Consiglio e saranno provvisti di un apposito bollino tricolore anti inflazione autorizzato dal Governo.
Tra i retailer aderenti al Patto anti-inflazione, ci sono Esselunga, Conad, Coop, Carrefour, Pam, Lidl, Tigre, Famila e Decò. Tra le aziende produttrici figurano Barilla, Lavazza, Mutti, Nestlé e Ferrero.
Tavolo di filiera
Infine, il ministro Urso ha confermato l’avvio di un tavolo di lavoro interministeriale dedicato al largo consumo, al quale dovrebbero essere rappresentate, oltre all’industria di trasformazione, tutte le componenti della filiera, dai fornitori di materie prime ai servizi energetici, dalla logistica, agli imballaggi, alla moderna distribuzione. “Tale strumento - ha sottolineato Vittorio Cino, dg di Centromarca e Ibc (i più recalcitranti all'inizio al Patto anti inflazione) - è fondamentale per affrontare, in un’ottica complessiva, di medio e lungo periodo, le problematiche del settore. Ne trarranno vantaggio competitività ed efficienza, con riduzione dei costi di processo e benefici per il potere d’acquisto delle famiglie”.
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