A Milano in via Novara, il 28 febbraio ha aperto Oplàt, - e tra poco ce ne sarà una anche a Bresso - che come le vecchie - nuove osterie, riporta in auge le antiche latterie sociali di un tempo, con l’offerta, in primis, di prodotti caseari. E che si inseriscono nel progetto sociale di housing (case in condivisione). Cenni di cambiamento, sulla piazza del quartiere, ricreando l’atmosfera di un tempo. Cappuccino e brioche, d’accordo, ma adesso anche latte e yogurt.

La moda dei locali monosettoriali come le hamburgherie o le paninerie, si estende anche al mondo dei bar con la riproposizione di una formula che risale agli anni Cinquanta e fece conoscere ai consumatori d’élite un prodotto in Italia fino ad allora sconosciuto, e oggi di largo, anzi larghissimo consumo, lo yogurt. L’Assessorato del Comune di Milano alle Politiche Sociali mette a disposizione gli spazi, e Granarolo, che ha raggiunto quest’anno 1 miliardo di euro di fatturato, in controtendenza rispetto al comparto del latte fresco (-6% le vendite e prezzi in calo, che si tenterà di rilanciare a livello nazionale, chiuso il capitolo “quote latte”, con il marchio “latte italiano 100%”) sponsorizza mettendo a disposizione latte e prodotti caseari a prezzi agevolati.

Dopo la prima apertura, altre otto sono in cantiere per il 2016. Le Oplàt si caratterizzano per un layout semplice ma accattivante, con un bancone colorato, un espositore bianco per il take away, quattro tavolini per venti posti a sedere più un piccolo angolo salotto con poltroncine dove fare riunioni di lavoro o stare al pc.