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Nestlé divorzia da L'Oréal?
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Nestlé divorzia da L'Oréal?
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Quando si tratta di multinazionali del calibro di L’Oréal e Nestlé, capire a fondo i motivi strategici delle decisioni diventa piuttosto complicato. In ogni caso le dichiarazioni sono ufficiali e derivano da un’intervista rilasciata al quotidiano francese “Les Echos”, da Jean-Paul Agon, amministratore delegato del colosso dei prodotti di bellezza.
Entro l’anno, ha dichiarato Agon, la quota attualmente nelle mani degli svizzeri potrebbe essere rilevata: si tratta di una fetta molto consistente, il 29,5%, che ha un valore altrettanto importante, pari a 22 miliardi di euro.
La notizia ha messo le ali al titolo de L’Oréal, anche grazie all’annuncio di un primo semestre davvero brillante, che presenta una crescita di quasi 5 punti di fatturato, e del 7,7% dell’utile operativo, il quale ha sfondato la soglia dei 2 miliardi di euro.
Ha commentato Agon: “Continua il buon momento delle vendite in un mercato che ha rallentato. I nostri obiettivi per l’anno in corso sono confermati. Siamo fiduciosi nelle capacità del gruppo di far crescere vendite, utili e redditività anche nel 2013″.
Le motivazioni del riacquisto della quota di Nestlé da parte dell’azionista di maggioranza, la famiglia Bettencourt che possiede il 30,5% del capitale, risiedono soprattutto in una dichiarazione rilasciata da Peter Brackeck, presidente del Consiglio di amministrazione di Nestlé, secondo il quale sarebbe da ipotizzare un mancato rinnovo del patto di sindacato e prelazione con i Bettencourt, scadente il 29 aprile del 2014. Tuttavia lo stesso Brackeck ha aggiunto: «Vogliamo avere tutte le opzioni sul tavolo, incluso mantenere lo status quo».
In realtà i Bettencourt non avrebbero nemmeno una vera intenzione di acquistare e si sarebbero limitati a rendere noto, mediante il proprio ad, di avere la disponibilità delle risorse necessarie a rilevare la quota svizzera. Insomma la partita miliardaria è ancora tutta da giocare, ammesso che l'emergenza non rientri prima.
Entro l’anno, ha dichiarato Agon, la quota attualmente nelle mani degli svizzeri potrebbe essere rilevata: si tratta di una fetta molto consistente, il 29,5%, che ha un valore altrettanto importante, pari a 22 miliardi di euro.
La notizia ha messo le ali al titolo de L’Oréal, anche grazie all’annuncio di un primo semestre davvero brillante, che presenta una crescita di quasi 5 punti di fatturato, e del 7,7% dell’utile operativo, il quale ha sfondato la soglia dei 2 miliardi di euro.
Ha commentato Agon: “Continua il buon momento delle vendite in un mercato che ha rallentato. I nostri obiettivi per l’anno in corso sono confermati. Siamo fiduciosi nelle capacità del gruppo di far crescere vendite, utili e redditività anche nel 2013″.
Le motivazioni del riacquisto della quota di Nestlé da parte dell’azionista di maggioranza, la famiglia Bettencourt che possiede il 30,5% del capitale, risiedono soprattutto in una dichiarazione rilasciata da Peter Brackeck, presidente del Consiglio di amministrazione di Nestlé, secondo il quale sarebbe da ipotizzare un mancato rinnovo del patto di sindacato e prelazione con i Bettencourt, scadente il 29 aprile del 2014. Tuttavia lo stesso Brackeck ha aggiunto: «Vogliamo avere tutte le opzioni sul tavolo, incluso mantenere lo status quo».
In realtà i Bettencourt non avrebbero nemmeno una vera intenzione di acquistare e si sarebbero limitati a rendere noto, mediante il proprio ad, di avere la disponibilità delle risorse necessarie a rilevare la quota svizzera. Insomma la partita miliardaria è ancora tutta da giocare, ammesso che l'emergenza non rientri prima.
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