Più trasparenza in etichetta

Più trasparenza in etichetta
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Le norme in fatto di etichettatura dei prodotti alimentari si fanno sempre più severe. La Camera ha varato infatti solo pochi giorni fa un decreto legge sull'indicazione dell'origine della materia prima - attualmente in Senato per l'approvazione finale – che impone maggior trasparenza nella comunicazione al cliente.
Il d.l. prevede cioè che le indicazioni relative a tutti i prodotti in cui ci sia materia agricola non debbano trarre in inganno il consumatore nella fase di presentazione (ovvero durante la promozione e il commercio degli articoli) se non si vuole incorrere nel reato di pratica commerciale ingannevole.
In buona sostanza, se il prodotto non contiene prevalentemente materia agricola prodotta in Italia, sulla sua confezione non potranno essere presenti richiami simbolici al Belpaese. E non è tutto. Affinché il cliente sia informato nel modo più esaustivo possibile in merito all'ingredientistica degli alimenti e alla loro derivazione, per i prodotti non trasformati sarà necessario riportare il paese di produzione, mentre per quelli trasformati andrà indicato sia il luogo in cui è avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale sia quello della coltivazione o dell'allevamento della materia prima principalmente utilizzata. L'intento del nuovo decreto legge è quindi quello di salvaguardare il patrimonio agroalimentare italiano da eventuali contraffazioni, tutelando al contempo il consumatore.
Il d.l. prevede cioè che le indicazioni relative a tutti i prodotti in cui ci sia materia agricola non debbano trarre in inganno il consumatore nella fase di presentazione (ovvero durante la promozione e il commercio degli articoli) se non si vuole incorrere nel reato di pratica commerciale ingannevole.
In buona sostanza, se il prodotto non contiene prevalentemente materia agricola prodotta in Italia, sulla sua confezione non potranno essere presenti richiami simbolici al Belpaese. E non è tutto. Affinché il cliente sia informato nel modo più esaustivo possibile in merito all'ingredientistica degli alimenti e alla loro derivazione, per i prodotti non trasformati sarà necessario riportare il paese di produzione, mentre per quelli trasformati andrà indicato sia il luogo in cui è avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale sia quello della coltivazione o dell'allevamento della materia prima principalmente utilizzata. L'intento del nuovo decreto legge è quindi quello di salvaguardare il patrimonio agroalimentare italiano da eventuali contraffazioni, tutelando al contempo il consumatore.
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