Invitalia acquisisce il 30% di Coin

Invitalia acquisisce il 30% di Coin
Crediti fotografici: Giacomo Augusto 2, via Wikimedia Commons

Invitalia acquisisce il 30% di Coin

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Luca Salomone

Pronto il piano di risanamento e rilancio di Coin, con la salvaguardia di tutti i posti di lavoro.

E questo anche grazie anche all’ingresso di Invitalia nel capitale sociale. Nei prossimi giorni, pare già il 28 aprile, il gruppo provvederà al deposito del piano presso il Tribunale di Venezia.

Un investimento da 10 milioni di euro

È quanto emerso dall’ultimo tavolo tecnico che si è tenuto, martedì 22 aprile, al Mimit: il primo, ricordiamo, si è svolto il 18 dicembre 2024 anche se, chiaramente, le difficoltà della catena, zavorrata da un forte indebitamento (le stime parlano di una cifra di 240 milioni di euro, dunque molto vicina a un fatturato di 280 milioni), sono cominciate prima.

Come previsto e come appena detto, entra in gioco Invitalia, società per azioni partecipata interamente dal Ministero dell’Economia e delle finanze.

Tramite il Fondo Salvaguardia Imprese l’agenzia governativa ha deliberato un intervento da 10 milioni di euro, pari al 30,1% del capitale.

L’iniezione di liquidità si aggiunge ai 23,2 milioni di euro provenienti dai nuovi investitori, ovvero Sagitta (Arrow Global) e Mia (di Marco Marchi, fondatore di Liu Jo), e, in via residuale, dagli attuali azionisti Coin: Red Navy (società di partecipazioni), Joral Investment e Hi-Dec Edizioni.

Durante l’incontro – che ha visto la presenza della società, delle Regioni interessate e delle organizzazioni sindacali – l’amministratore delegato di Gruppo Coin, Matteo Cosmi, ha comunicato che sono già stati conclusi 330 accordi con i creditori – compagine che rappresenta oltre il 60 per cento dei debiti  - a testimonianza del clima di fiducia che accompagna il rilancio di un insieme retail con 34 negozi diretti più altri 130 insediamenti commerciali in Italia e all’estero con i marchi Coin, Excelsior e Coincasa.

Fra chiusure e salvataggi

In linea con quanto già reso noto negli incontri antecedenti, i lavoratori colpiti dalle chiusure dei punti vendita, sotto insegna Coin, di Roma Lunghezza e Roma Bufalotta e del Coincasa di Latina, sono stati ricollocati presso altre filiali.

Lo stesso avverrà per i dipendenti del Coin presso la stazione di Roma Termini, che abbasserà le saracinesche il 31 maggio, evitando così il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Il punto vendita di Bologna (sempre a marchio Coin) cesserà l’attività il 31 luglio, ma è in corso la ricerca di una nuova sede sul territorio.

Il Coin di Vicenza, invece, resterà operativo per tutto il 2025 e, nel frattempo, si lavorerà per individuare una soluzione stabile e duratura, che dovrebbe portare al salvataggio.

Nei giorni scorsi erano anche circolate voci su un possibile coinvolgimento, nelle dismissioni, del Coin di Rimini: ma la notizia è stata immediatamente smentita dall’azienda.

Il prossimo tavolo sarà convocato nella seconda parte dell’anno, per monitorare lo stato di avanzamento del progetto di risalita.

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