Centri commerciali: il Parlamento Europeo boccia Cinisello, Bollate e Arese
Centri commerciali: il Parlamento Europeo boccia Cinisello, Bollate e Arese
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La guerra dichiarata dal Movimento 5 Stelle ai centri commerciali arriva fino al Parlamento europeo dove, il 21 febbraio, è stata esaminata e accolta, presso la Commissione Petizioni, la proposta dei firmatari di 3 richieste contro altrettanti progetti: il primo a Cinisello Balsamo, il secondo a Bollate - dove lo shopping center, per ora sulla carta, è fortemente avversato anche da Legambiente, e il terzo riguardante l’espansione del Centro di Arese,.
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Per Arese si prevede, entro il 2020, l’aggiunta di 20.000 mq di Gla. La nuova superficie è destina ad accogliere Skidome, una monumentale arena di sci indoor con 5 piste, un ristorante e un supermercato di articoli sportivi, per un investimento di svariate decine di milioni.
Del resto, almeno in questo caso, lo stesso Marco Brunelli, fondatore di Gruppo Finiper e artefice dello shopping center, si è dichiarato incline a rinunciare, in attesa di chiarimenti sul futuro orientamento legislativo italiano in materia di chiusure domenicali.
Le autorità di Bruxelles (Parlamento e Commissione) si sono dette pronte a intervenire presso gli enti locali: Regione Lombardia, Comune di Milano e municipi interessati.
Ad Arese, per esempio, l’UE avrebbe ravvisato, riporta il giornale NordMilano24.it “una violazione della normativa europea e dunque la possibilità di prendere provvedimenti al riguardo”.
A Cinisello invece - dove esiste già un centro commerciale Auchan in fase di espansione all'interno di un più vasto piano urbanistico i cui lavori si svolgeranno in 3 anni - Société
Generale Immobilière, gruppo franco lussemburghese del real estate, ha
in programma un nuovo shopping center che prevede un investimento di 1,2
miliardi di euro. Milanord2, in apertura teroricamente nel 2022, dovrebbe essere, secondo le prime notizie, di ben 175.000 mq per 300 negozi.
Quanto al futuro shopping center di Bollate, secondo il M5S, il problema è che esso andrebbe a insediarsi in un’area verde, portando via una delle poche riserve naturali rimaste in zona.
Qui Immobiliare Europea prevede, fra l’altro, la realizzazione di un centro commerciale di circa 70.000 mq di superfice complessiva. “La struttura – si legge sul sito di IE - si articola su 2 livelli, destinati alla galleria commerciale e intrattenimento, oltre ad attività ludiche. La superficie affittabile è di circa 52.000 mq destinati agli esercizi commerciali e all’ipermercato”.
Sempre al quotidiano locale Eleonora Evi, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti della decisione presa dalle istruzioni europee, frutto del lavoro svolto dal Movimento a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo. Abbiamo ottenuto una chiara condanna a quest’opera criminale di cementificazione da parte della Commissione Europea, che ha parlato di ‘strage’, commentando i dati relativi alle morti premature causa smog nel bacino padano, e in particolare nell’area di Milano, e ha definito ‘assolutamente inadeguato’ il Piano Regionale degli interventi per la qualità dell’aria (Pria) della Regione Lombardia”.
Un secondo fronte caldo, causa futura legge sulle domeniche, è quello delle svariate transazioni progettate dagli investitori esteri nel nostro Paese, specie nel segmento outlet. Un servizio di Reuters, basato su fonti confidenziali, riporta che Blackstone avrebbe desistito dalla vendita, al gruppo cinese Sasseur, del suo portafoglio di outlet, rappresentato dai 5 complessi Land of Fashion. Oltre a questo sarebbero in forse le ventilate cessioni di Barberino Designer Outlet, che fa capo dal 2009 al gruppo americano Nuveen che vorrebbe venderlo all'operatore tedesco Dws real estate, e di due insediamenti targati Percassi: Sicilia Outlet Village e Torino Outlet VillageLaura Origgi
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