Gira al meglio l’umore degli italiani per il 2018, stando alla fotografia scattata con il sondaggio di fine anno Coop-Nomisma e alle previsioni sui consumi del “Rapporto Coop”, redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop, ora in versione completa dopo l’anteprima digitale di settembre.

Che ottimismo sia lo dimostrano le intenzioni di spesa per quest’anno. Tutte le voci figurano al rialzo e sono soprattutto i segmenti dedicati al tempo libero, ai viaggi, al piacere personale a farla da padroni. Ritorna anche la passione per la casa e dunque aumento di budget per arredamento, ristrutturazioni, grandi elettrodomestici.

Già il 2017 d’altronde si era rivelato migliore rispetto alle attese sul versante della domanda, sfiorando l’1,5 per cento. Buoni dunque gli auspici anche grazie a un aumento del potere d’acquisto delle famiglie, che dovrebbe raggiungere ritmi di crescita prossimi all’1 per cento. Un bicchiere mezzo pieno che toccherà, stando alle previsioni, più i comparti dell’audiovisivo, computer e accessori (+ 8,5% nel 2018), telefoni (+7,8%) e solo in parte l’alimentare (+ 2,1%).

Stando poi alla distribuzione moderna l’andamento sarà ancora favorevole (+1%), ma dimezzato nei ritmi di marcia rispetto al 2017, contrassegnato da un eccezionale effetto climatico.

Buona performance prevista per il largo consumo confezionato (+1,3%) e il fresco ortofrutticolo (+ 1,6%), mentre continuerà a registrare un andamento negativo il non food (-3,7%), specie quello non tecnologico e non compreso nel drug.

A livello territoriale la tendenza attesa è di una parziale inversione rispetto al 2017: archiviata una fase in cui il Sud ha dato segnali molto migliori della media nazionale, si osserverà un incremento del fatturato più solido nel Nord (+1,2%).

Intanto l’anno si è chiuso con un boom di vendite sotto l’albero e la settimana di Natale ha fatto registrare un +15,6% (iper + super secondo Nielsen) rispetto alla stessa settimana di un anno fa. Più carne che pesce, molta gastronomia e formaggi, con un Centro Sud che guida ancora, in extremis, la classifica degli acquisti (Campania in testa con un +16,2% seguita da Molise, Umbria e Puglia). In controtendenza, ma giustificato dall’effetto Natale, anche il dato del +9,7% segnato da alcuni settori non alimentari, come giochi ed elettronica.

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