Discount: +217 miliardi nel 2029

Discount: +217 miliardi nel 2029
- Information
Fra il 2024 e il 2029, il discount continuerà la sua crescita a livello mondiale - europeo specialmente - con una variazione media annua delle vendite in valore del 5,2 per cento. Intanto si riparla di fusione in casa Aldi
Un business quasi europeo
Il dato in trend fa parte di una recente analisi della società di ricerche inglese Igd (Institute of grocery distribution).
In valore assoluto l’aumento 2029/2024, sarà di 217 miliardi di dollari, equivalenti, al cambio attuale, a poco più di 190 miliardi di euro.
“Anche in futuro – si legge – il Vecchio continente rimarrà il maggiore territorio di espansione dei discounter, che supereranno, in questa macroarea, una quota di mercato (media) del 23 per cento. Le maggiori prospettive di incremento si registreranno nei Paesi centrorientali, e in Portogallo”.
Il solo mercato britannico, che, attualmente è, per i signori dello sconto, il terzo a livello mondiale, registrerà una variazione positiva – nei sei anni considerati – del 19%, mentre la quota delle varie insegne si attesterà al 16,6 per cento.
Il ruolo della nostra Italia
Non molto in confronto al nostro Paese. Secondo Mediobanca, il discount aveva, nel 2023, un’incidenza del 23% sulla spesa degli italiani. Ma la stessa fonte aggiunge che questi operatori non sono più tanto irraggiungibili: sempre nel 2023 a fronte di un incremento dei ricavi lordi dei discounter pari al 9,2%, le catene classifiche facevano segnare un +7,3 per cento.
Tornando alla ricerca Igd si nota che in una sola nazione extraeuropea, il Canada, le insegne alimentari a prezzi super convenienti si piazzeranno intorno a un significativo 15% di share, entro il 2029.
L’Asia, invece, resterà una terra quasi vergine, a causa del fortissimo presidio del commercio elettronico.
Aldi Sud e Aldi Nord: è la volta buona?
A livello planetario Aldi e Lidl continueranno a dominare il canale, con vendite totali, combinate, che supereranno i 320 miliardi di dollari (oltre 280 miliardi di euro). “Questi due soggetti rappresenteranno il 34% del canale entro il 2029, mentre, sommando le prime 18 insegne la stima arriva all’83 per cento”.
Dunque, nonostante lo sviluppo di tante catene locali, il settore marcia verso la concentrazione. Lo dimostrano le voci, riportate dal settimanale tedesco WirtschaftsWoche, secondo il quale i due rami di Aldi, Aldi Sud, della famiglia Heister, e Aldi Nord, della famiglia Albrecht, avrebbero instaurato, questa volta sul serio, trattative per una possibile fusione, che porterebbe alla creazione di un gruppo da oltre 115 miliardi di euro e 11mila punti vendita.
La ricerca Igd osserva, infine, che il discount manterrà, al centro del proprio modello operativo, l’Every day low price, mentre i centri cittadini diventeranno il nuovo terreno di competizione con gli altri retailer.
Parallelamente il lato non food dovrà essere rafforzato, anche dalle insegne orientate sull’alimentare, considerando i successi di molti specialisti, come Action, Pepco e Tedi…
Leggi anche:
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.