Il mercato internazionale continua a premiare le cantine italiane. Le elaborazioni Ismea sui dati Istat, infatti, attestano il giro d’affari legato alle esportazioni di vini tricolore a 3,8 miliardi di euro nei primi 10 mesi del 2012, l’8,2% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
 
Le quantità, però, scendono intorno ai 17 milioni di ettolitri (-8,4%), a causa degli alti prezzi unitari e del crollo della produzione, con l’export di vini sfusi, in particolare, che ha fatto registrare - in un anno – un calo del 22% (+9,3% a valore), subendo una frenata soprattutto in Germania.

Nonostante la battuta d’arresto, l’Italia torna comunque leader mondiale per quantitativi esportati, recuperando un primato ceduto solo per qualche mese alla Spagna. Contrariamente agli sfusi, le vendite all’estero di imbottigliati si sono ridotte nei volumi di appena lo 0,4%, segnando un più 7% circa in termini monetari.

Per quanto riguarda i principali mercati importatori, il Nordamerica (Usa e Canada) ha segnato le performance migliori, così come il Far East (in particolare in Cina e Giappone), dove le spedizioni di vini confezionati hanno messo a segno incrementi a due cifre. Diminuisce invece l’export nel Regno Unito, mentre in Germania cresce solo il fatturato (+5%), ma si riducono del 3% i volumi.

In generale le esportazioni, limitandosi al dato quantitativo, hanno sostanzialmente tenuto per le Doc-Docg, subendo invece una rilevante flessione nel segmento dei vini comuni (-20% rispetto al gennaio-ottobre 2011). In aumento le vendite all’estero di spumanti (+2%), grazie all’ottima performance osservata a partire dal terzo trimestre 2012.