Si rafforzano i segnali positivi sul fronte della digitalizzazione del Paese. Nel 2016, il mercato digitale italiano (informatica, telecomunicazioni e contenuti) è cresciuto dell’1,8% raggiungendo i 66.100 milioni di euro. Rispetto alle previsioni si è avuto un miglioramento di mezzo punto che ha rafforzato la tendenza iniziata nel 2015 (+1%) ribaltando il trend discendente degli anni precedenti. Se si scorpora dal mercato la componente dei servizi di rete di telecomunicazione, il confronto diventa ancora più incoraggiante con una crescita del 3,4%, contro il 3% dello scorso anno.


Guardando poi al 2017, le proiezioni lasciano intravedere un ulteriore miglioramento: attorno al 2,3% (3,8% al netto dei servizi di rete) sull’effetto della spinta delle componenti più legate all’innovazione. Queste le principali evidenze del mercato ICT in Italia secondo le ultime rilevazioni di Assinform – l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende del settore – condotte in collaborazione con NetConsulting Cube.


Altre dinamiche ancora concorrono a segnalare un’accresciuta sensibilità al digitale in chiave di investimento. La prima, rilevata da Istat, è quella riguardante le risorse umane impegnate sul fronte dell’innovazione digitale: la percentuale degli occupati nelle professioni ICT (presso le aziende ICT e le aziende utilizzatrici di tutti i settori) sul totale degli occupati è rimasta costante, attorno al 3,2%, ma è cresciuta di 6 punti percentuali nel segmento delle funzioni direttive e tecniche a più alta qualificazione, sfiorando il 30% già nel 2015. Le startup innovative a fine 2016 sono risultate 6.745, in crescita del 31% (+112% sul 2014).