Nonostante nel corso del 2014 la produzione sia calata del 3,2%, il Prosciutto di Parma ha registrato buone performance sul fronte internazionale. Negli ultimi dieci anni, infatti, le esportazioni sono cresciute di quasi 1 milione di pezzi e la quota sul totale della produzione annuale è passata dal 18% al 30%.

I mercati esteri, in particolare, hanno assorbito oltre 2.600.000 di prosciutti, in aumento di 88.000 pezzi (+3,5%) rispetto al 2013, per un fatturato stimato di 250 milioni di euro. A trainare le esportazioni sono stati soprattutto i Paesi extraeuropei, grazie principalmente all’ottimo risultato degli Usa che - con 565.000 prosciutti esportati - registrano una crescita del 12,5%. Da segnalare, inoltre, il Giappone che raggiunge quota 105.000 unità (+3%) e l’Australia a 87.000 (+8%).

Anche il mercato comunitario tiene bene (+1,3%): la Germania resta sostanzialmente stabile con 444.000 prosciutti, la Francia cresce del 3,5% con 436.000 unità e la Gran Bretagna si attesta su 350.000 pezzi (+4%). Le performance migliori sono, però, quelle registrate nei Paesi dell’Est Europa; in calo invece i Paesi europei non comunitari, penalizzati dalla chiusura del mercato russo.

Continua, infine, il successo del Parma preaffettato: con una crescita del 2% rispetto al 2013, sono state vendute 74 milioni di confezioni di Parma nel 2014, pari a circa 1.500.000 prosciutti. Il mercato italiano assorbe il 25% delle vendite di affettato, il 58% è destinato al mercato comunitario e il restante 17% raggiunge i consumatori dei Paesi Terzi.