L’olio d’oliva italiano è sempre più richiesto sui mercati esteri: le esportazioni del prodotto nel 2013, infatti, sono cresciute del 10%, per un valore di 1,3 miliardi di euro, stando a quanto riportato da una proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno.

L’aumento più consistente in valore viene dai paesi emergenti, con un +32% in Oceania e un +16% per quanto riguarda i mercati asiatici.

In crescita anche aree geografiche tradizionalmente forti importatrici, con un +10% nell’Ue e un +6% in Usa. All’interno del mercato europeo, il maggior consumatore di olio tricolore è la Germania, con un incremento del 5% rispetto al 2012.

In questo contesto sono positive le modifiche approvate dalla Commissione europea per facilitare la prevenzione di pratiche fraudolente nel settore sotto la spinta della  legge Mongiello cosiddetta “salva olio Made in Italy”. Le variazioni apportate dalla Commissione Europea al regolamento n. 2568/91 prevedono, infatti, il decremento graduale dei limiti di etil esteri consentiti: 40 mg/kg per la campagna 2013/2014, 35 mg/kg per il 2014/2015 e 30 mg/kg per le campagne successive.