Primo semestre positivo per le esportazioni di salumi nel 2014: secondo i dati elaborati da Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria) su base Istat gli invii di prodotti della salumeria italiana hanno toccato quota 70.630 ton (+7%) per un corrispettivo di 590,8 mln di euro (+8,4%).

Un risultato che conferma il trend del primo trimestre e l’accelerazione della performance del settore nel 2013, pur in un contesto di aumento delle barriere non tariffarie (in mercati importanti come USA e Russia). Il settore ha un andamento migliore sia rispetto all’alimentare in generale (+2,9%) sia rispetto all’export complessivo del Paese (+1,4%).

A fronte di questa performance dell’export, le importazioni hanno mostrato un aumento, evidenziando un +16,9% in quantità per 24.284 ton e un +11,8% in valore per 91,5 mln di euro. Anche in questo caso, tuttavia, il dato appare influenzato da un errore nell’import di prosciutti cotti dal Regno Unito (che aumenta di oltre 3600% in quantità e del 25% in valore, con un prezzo medio al kg pari a un “improbabile” 0,29 €). Al netto del dato inglese la crescita dell’import si attesta all’11% anche in quantità.

Buono il primo semestre 2014 per le esportazioni dei prosciutti crudi. Nel periodo gennaio-giugno gli invii di questa categoria, fra prodotti con e senza osso, hanno superato quota 28.900 ton (+5,9%) per un valore di oltre 306 mln di euro (+11,7%).  Accelerazione dell’export di salami nel secondo trimestre che recupera dopo l’andamento sostanzialmente piatto dei primi tre mesi. Il dato dei primi sei mesi vede un export pari a 12.009 ton (+2,9%) per un corrispettivo di oltre 119 mln di euro (+3,9%).