Dall’indagine “I consumi dei nuovi italiani” svolta da M&T e Re.d è emerso che l’elemento distintivo della spesa dei cittadini stranieri che vivono in Italia è la morigeratezza. Gli oltre 500 intervistati - provenienti dall’Asia orientale, dall’Europa dell’est, latinoamericani e nordafricani - hanno dichiarato una maggiore predisposizione alla spesa sul versante non food, dove è possibile individuare una serie di negozi di abbigliamento preferiti sia per adulti (Oviesse e H&M) che per bambini (Upim e ancora Oviesse).

Piacciono anche le grandi superfici specializzate come Castorama e Ikea, apprezzata per le confezioni compatte e facilmente trasportabili. Nel vasto universo del non food l’elettronica, in particolare la telefonia, è il settore che riceve i maggiori consensi da parte degli stranieri. Da questo punto di vista Media World è una delle superfici più conosciute e frequentate.

L’arrivo dei figli rappresenta il momento di svolta verso il processo d’integrazione dei cittadini stranieri, evidenziato in maniera chiara da nuove esigenze – e volontà - di consumo. Un cambiamento che determina la nascita di nuovi driver. Cresce, per esempio, l’importanza del brand per l’alimentazione destinata alla prima infanzia, a discapito della convenienza.

Per quanto riguarda i canali distributivi si pensa che tra i nuovi italiani il preferito sia il discount. E in effetti, sottolinea la ricerca, è così per molti prodotti alimentari e non, ad eccezione delle referenze fresche. Ma il supermercato finisce per essere un comodo compromesso tra qualità e convenienza, perché è quello che meglio accontenta gli acquirenti rispetto alle dimensioni della spesa. Il format iper, invece, non piace: troppo stress e una convenienza inferiore ai supermercati per quanto riguarda l’assortimento alimentare.