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Gci (Auchan) diventa player della ristorazione

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Gci (Auchan) diventa player della ristorazione

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Redazione

Nel panorama dei centri commerciali in Italia, da oggi il food per il retail cambia volto.

La formula innovativa arriva dal settore immobiliare, con protagonista Gallerie Commerciali Italia (Gci).

La filiale italiana di Immochan (Auchan Holding) che opera già in 48 centri commerciali in Italia, dopo un'esperienza maturata a stretto contatto con il territorio, avvia un nuovo business, con un'offerta di ristorazione che punta sia a valorizzare la filiera locale sia a portare nei centri commerciali un cibo gourmet e di altissima qualità, avviando due progetti che esaltano l’artigianalità, la cultura della buona tavola e il benessere delle persone.

Impegnata nel campo del retail park e delle gallerie commerciali, con investimenti di circa 250 milioni di euro entro il 2019, Gci continua così a valorizzare il made in Italy e, in particolare, le tradizioni locali.

Saranno i siti di Mestre e Fano i primi a sperimentare la nuova offerta di ristorazione targata Gci. Alla base di questa nuova idea di business c'è l'intenzione di differenziare il format della proposta food attualmente presente nei centri commerciali italiani, con l'obiettivo di garantire un'offerta in linea con il territorio. Finora, anche se con casi di riconosciuto successo, la proposta gastronomica è stata influenzata dai grandi brand del settore, con format sempre uguali che via via sono stati replicati nei vari siti commerciali. Allo stesso tempo, riuscire a valorizzare al meglio gli operatori locali è diventata una sfida. Gci ha deciso di puntare sull'innovazione, e per farlo è partita proprio dal settore food, scegliendo due partner specializzati: Ethos per il progetto di Mestre e Vacanze Romane per il progetto di Fano. (La quota di GCI è al 51% con entrambi i partner).


La scommessa parte dal concetto che l'italianità si esprime nel patrimonio dei territori, nelle proprie tradizioni gastronomiche e di stile di vita. Un centro commerciale che si trova in una regione, in una città, non può essere identico ad un centro di un'altra città, perché la differenza la fanno le persone, i clienti di quel territorio che hanno gusti, storie e aspettative diverse. Creare una ristorazione ad hoc a seconda del territorio significa valorizzare un'offerta unica. Entrambi i progetti di emotional food court sono complementari alle altre insegne della ristorazione presenti nei centri commerciali.

“L'obiettivo è di proporre una ristorazione tailor made, su misura del cliente - spiega Edoardo Favro, Amministratore delegato Gci -. Proprio la ristorazione è stata al centro di un’accurata analisi di Trade Lab. L’analisi rileva che il 75% dei frequentatori dei centri commerciali vi consuma prodotti food & beveraggi per un valore stimato di 2,3 miliardi e che il pranzo è l’occasione di consumo principale. Ma in generale un cliente su cinque segnala insoddisfazione per i tempi di attesa, per un’offerta inadeguata alle aspettative e una bassa qualità del cibo. Ciò che emerge da questa indagine è che oggi le persone cercano l’artigianalità anche nel cibo, un cibo sano, gourmet e tradizionale. La nostra proposta va esattamente in questa direzione. Vogliamo dimostrare che è possibile vivere il piacere della tavola anche in un centro commerciale. E che le eccellenze non sono necessariamente da associare ad un costo elevato o ad una difficile reperibilità. L’intento è quello di invertire questa tendenza proponendo un’offerta di qualità, articolata e piacevole, sia a pranzo che a cena”.

“Da ristoratori appassionati – spiega Beppe Scotti, Amministratore delegato Gruppo Ethos, che si occupa del progetto di Mestre, Officine Italia - consideriamo la nostra professione come l’esaltazione del lavoro artigianale. Per noi la ristorazione è anche cultura, ed è un veicolo con il quale possiamo contribuire a diffondere uno stile di vita rispettoso del benessere delle persone e dell’ambiente. Il nostro obiettivo – nostro e del nostro partner GCI - è quello di elevare l’offerta gastronomica e culturale nell’ambito delle food court all’interno delle Gallerie Commerciali. La nostra è una grande sfida: i consumi nell’ambito alimentare stanno andando in questa direzione, siamo certi sarà un successo”.

“Qualità della materia prima, lavorazione artigianale, attenzione al dettaglio, cortesia nel servizio - commenta Francesco Anastasio Pugliese, Amministratore delegato di Vacanze Romane - trovano casa nella food court “DeguStazione” di Fano. Dalla pasta tirata a mano all’enoteca dove il sommelier consiglia gli abbinamenti con i formaggi, gli operatori che abbiamo coinvolto in questo progetto hanno visione imprenditoriale e approccio artigianale alla ristorazione. Divertiremo e accontenteremo un pubblico di clienti che conoscono già prodotti affermati e li incuriosiremo con proposte nuove. In Gallerie Commerciali Italia, da parte nostra, abbiamo trovato la proposta di un progetto di cui ci siamo subito innamorati per il suo coraggio e la capacità di cambiare in maniera sostanziale il concetto di food all’interno delle sue strutture”.

“Tutte le food court – spiega Claudio Ghidotti, Direttore commerciale Gci – avranno una propria identità. E questo progetto non sarà presente in tutti i centri commerciali, stiamo verificando dove sarà possibile. Domani si inaugura il restyling della food court di Cuneo: in questo caso, non è cambiata l’offerta gastronomica, ma gli spazi sono più moderni e accoglienti”.

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