Ritorna la fiducia tra le imprese dell’industria alimentare italiana, dopo oltre due anni di sentiment negativo. Lo rileva l’Ismea sulla base dei risultati della consueta indagine trimestrale condotta a marzo su un panel di 1.200 industrie italiane del settore.

Determinanti, ai fini dell’evoluzione positiva della fiducia, i giudizi sulle attese di produzione che risultano in netto miglioramento sia su base trimestrale che annua, mentre gli ordini correnti vengono indicati inferiori alla media del periodo e le scorte di magazzino in lieve accumulo sui livelli normali stagionali.

Settorialmente la maggior parte dei comparti produttivi nei primi tre mesi dell’anno ha beneficiato di una congiuntura positiva o in miglioramento, con performance migliori per le industrie delle acque minerali e delle bevande analcoliche, dei gelati, della lavorazione del pesce, del vino, del riso e della pasta, che hanno registrato un livello dell’indice superiore alla media. Di converso, per le industrie dei settori oleario, molitorio e della macellazione delle carni rosse l’indice si è rivelato negativo.

Quanto all’analisi su base territoriale, il clima di fiducia è risultato positivo e in miglioramento in tutte le aree del Paese, ma con gradi d’intensità diversi. L’indice più elevato è stato registrato dalle imprese del Centro, seguite da quelle del Nord Ovest, del Nord Est e del Mezzogiorno. La crescita della fiducia rispetto al trimestre precedente, invece, risulta più marcata nel Nord Ovest (+27,6), meno evidente nel Nord Est (+5,1) e al Centro (+4,8), più debole nel Mezzogiorno (+0,3).