Quello della collaborazione tra la multinazionale tedesca specializzata in sistemi di sicurezza Dräger e il Consorzio Melinda è una vera e propria case history caratterizzata da una qualificata best practice. Si tratta di un progetto particolarmente innovativo che ha consentito di ottenere importanti livelli di sicurezza all’interno delle celle ipogee di Melinda, dove vengono immagazzinate e conservate le mele. Sia per Dräger e che per Melinda, l’apparato tecnologico costituisce, di fatto, un fattore basilare del processo lavorativo: nello specifico, sono stati progettati e realizzati sia degli avanzati sistemi per sviluppare un dispositivo di rilevazione gas e sia le celle sotterranee, le quali, in modo particolare, rappresentano un caso unico al mondo di efficiente frigo-conservazione.

Il Consorzio Melinda, con la gestione avanzata del metodo di conservazione della propria frutta, conferma il proprio percorso che assegna un ruolo fondamentale alla sicurezza del posto di lavoro e dei propri addetti, realizzandola tramite strumenti di rilevazione gas e autoprotezione di ultima generazione. Per quanto riguarda il sito scavato in grotte sotterranee per la frigo-conservazione delle mele di Melinda, si ingrandisce per far posto a nuove celle. È stato inaugurata da pochi giorni, infatti, l’apertura di un nuovo lotto, sempre all’interno della Miniera Rio Maggiore, in località Predaia, dove già nel 2012 era partito il progetto pilota, una piccola rivoluzione “sostenibile” nel territorio della Val di Non, ma che, da allora, continua a riscuotere consensi da parte del mondo scientifico internazionale. L’idea consiste nel conservare le mele sotto terra, nelle celle ipogee, anziché costruire nuovi spazi in superficie. A tutti gli effetti, si tratta di un’alternativa eco-friendly, dove l’ambiente che conserva le mele è un isolante naturale che consente sia di mantenere una temperatura costante e sia di ridurre i consumi energetici anche in misura pari al 50% rispetto ai sistemi tradizionali. A tutto ciò, si aggiunge il risparmio idrico, l’isolamento acustico e l’assenza di impatto paesaggistico.

In particolare, è la conformazione del sottosuolo che permette di sfruttare completamente la capacità isolante della roccia, generando significativi benefici e risparmi in termini di energia elettrica. Quindi, il progetto presenta numerosi e significativi vantaggi, tra i quali non soltanto la riduzione del consumo energetico (che, tra l’altro, significa riduzione dell’immissione di CO2 nell’atmosfera), ma anche il risparmio idrico conseguente alla possibilità di usare la geotermia per il raffreddamento dei compressori, l’eliminazione dei pannelli coibentanti (il cui smaltimento genera inquinamento), oltre alla salvaguardia del paesaggio e del territorio agricolo. Per creare le celle, sono stati scavati circa 90.000 metri cubi di Dolomia che è stata interamente utilizzata dalla Tassullo Materiali per i suoi prodotti. Un impianto unico al mondo, dunque, realizzato per rispondere alla necessità di numerose cooperative di Melinda di aumentare gli spazi a loro disposizione per la conservazione delle mele per far fronte alle esigenze di stoccaggio di una crescente produzione.

Giampiero Moroni, Direttore Marketing di Dräger Italia, ha sottolineato: “La nostra società è impegnata da oltre 125 anni nel proteggere e salvare vite in molti settori industriali. Nel comparto alimentare, le sfide sono molto impegnative perché i rischi sono molti: l’uso dell’ammoniaca negli impianti di refrigerazione, le concentrazioni di anidride carbonica nell’aria oltre il 9%, la carenza di ossigeno nei sistemi di maturazione controllata della frutta, fino all’impiego di disinfettanti che contengono sostanze nocive, ma che sono indispensabili per eliminare microrganismi pericolosi. In tutti questi casi, la tecnologia Dräger interviene con sistemi di monitoraggio ambientale, protezione del corpo e dispositivi per la fuga in caso di emergenza. Inoltre, Dräger organizza corsi di formazione fondamentali per la prevenzione e la sicurezza sul posto di lavoro”.

Andrea Fedrizzi, Responsabile Marketing del Consorzio Melinda, ha così commentato: “La mela è un frutto che si può gustare tutto l’anno. Ma per far sì che sia sempre disponibile sul mercato occorre prevedere la giusta conservazione, con spazi dedicati e impianti tecnologici specifici. Il passaggio alla fase industriale del progetto ha richiesto tre anni di studi e ricerche, condotte in sinergia con importanti realtà accademiche e scientifiche nazionali e internazionali. Il progetto ha numerosi e significativi vantaggi, dei quali i principali sono rappresentati dalla riduzione del consumo di energia che significa riduzione dell’immissione di CO2 nell’atmosfera e della salvaguardia del paesaggio e del territorio agricolo, elemento, questo, importantissimo su cui si basa il successo e soprattutto il futuro di Melinda”. Inoltre, Fedrizzi ha aggiunto: “Il nuovo impianto per la conservazione delle mele in celle ipogee rappresenta il fiore all’occhiello di una filosofia produttiva sempre più orientata alla sostenibilità. È frutto della costante osservazione della natura che ci circonda ed è espressione della volontà e dell’impegno di tutte le 4.000 famiglie che compongono il Consorzio Melinda di rispettare il nostro territorio preservandolo per le generazioni future”.