Twenty, prima azienda nel settore dell’elettronica di consumo a introdurre in Italia la filiera corta della distribuzione, grazie a questa strategia commerciale e ai marchi Magnadyne, Saba e NordMende punta a raggiungere, nel prossimo triennio, un giro d'affari di 40 milioni di euro.


Alcuni mesi fa avete presentato il progetto di commercializzazione del marchio di proprietà Magnadyne e su licenza dei brand Saba e NordMende. Qual è lo stato dell’arte, quando stimate che i prodotti saranno sugli scaffali?
Lo sono in queste settimane. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato sulle squadre di vendita, sulla comunicazione. E’ stato un periodo di preparazione durante il quale abbiamo definito due team commerciali: uno dedicato alla Gdo e l’altro al canale Gds.

Ma, operativamente, come funziona?
Per quanto riguarda i prodotti elettrodomestici, abbiamo una società italiana che gestisce completamente la parte di ideazione e progettazione. La produzione avviene in Cina, noi diamo degli input sul prezzo stimato di acquisto/cessione e le caratteristiche e loro ci consegnano il prodotto finito e imballato.

Saba e NordMende identificano un’offerta di tv, Magnadyne invece?
Lo declineremo, per il momento, su tre settori: due molto affini tra loro, come tv e ped (tecnologie legate al mondo domestico, dall’aspirapolvere alla bilancia pesa persone, in totale circa 20 articoli); il terzo riguarda prodotti legati al mondo del bricolage.

La vostra strategia è quella di presidiare una fascia di prezzo intermedia?
Questa è la strategia delle start up. L’obiettivo è nel 2017 di diversificare le gamme dei televisori: a Saba e NordMende lasciare questo tipo di predominio (fascia entry) e con Magnadyne lavorare un po’ sul design, non tanto sul prodotto. Stiamo già valutando con la multinazionale cinese dell’elettronica Tcl quali sono le novità dal punto di vista del design. Con gli ordini di gennaio differenzieremo così il design dei prodotti.

Da parte delle varie insegne che tipo di risposta avete avuto in questo primo avvio di relazioni?
Per quanto riguarda la Gdo molto positiva, abbiamo ordini già attivi, per esempio con Conad, relativi a Saba e Nordmende. Per quanto riguarda Magnadyne al momento abbiamo preferito non inserirlo nel canale generalista perché vorremmo concentrarci sulla Gds.

Una domanda cattiva: ma nel mercato italiano dell’elettrodomestico c’era proprio bisogno di un nuovo player? Perché ritenete che la vostra proposta possa essere migliore e vincente rispetto ai concorrenti?
Il mercato TV sta cambiando in maniera significativa, c’è difficoltà. Credo, quindi, che lo spazio ci sia. Questa è la nostra valutazione. Siamo qui a scommettere, non diamo per certo che il progetto avrà successo. Abbiamo alle spalle investitori che hanno buona disponibilità economica. Crediamo di avere un buon know how in termini di persone e una credibilità sul mercato. Le carte in regola ci sono perché abbiamo una storia da raccontare, a differenza di altri che fanno solo marketing. Ci stiamo mettendo serietà, impegno e qualità del prodotto.

A livello di organizzazione commerciale e rete di vendita come siete strutturati?
Abbiamo due strutture di vendita separate che prevedono mandati divisi per canale: quattro persone seguono il mondo Gdo e altre quattro si occupano della Gds. Sono tutti multi mandatari. In particolare, per quanto riguarda gli agenti che seguono il canale specializzato si tratta di persone che hanno lavorato con me e nei confronti delle quali nutro molta stima. L’obiettivo del prossimo anno è organizzare un evento destinato ai rivenditori più importanti e alla stampa di settore, per presentare non più il progetto Twenty ma cos’è Magnadyne e cosa vogliamo fare con questo marchio, raccontando la storia del brand e i prodotti che vogliamo porre in evidenza.

Per il ri-lancio del vostro marchio magnadyne avete deciso di sponsorizzare le squadre di calcio dell’Udinese e della Spal. A questo importante investimento si affiancheranno altre attività di supporto?
Abbiamo fatto un piano di investimenti sul trade, che mira in questa prima fase a raccontare cos’è Twenty e poi, a partire dal 2017, a raccontare il prodotto. Per quanto riguarda le attività sull’utente, stiamo mettendo in piedi, a fianco della relazione con Udinese e Spal, dei concorsi destinati ai supporter delle due squadre. Vogliamo, inoltre, fare delle attività di push a livello locale. Stiamo infatti prendendo contatto con dei rivenditori nella zona del Friuli e di Ferrara, dove c’è una maggior percezione del prodotto in fase iniziale, e fare dei test. Insieme a Sky abbiamo identificato delle azioni da realizzare su device mobili e tablet. Vorremmo allargare questo tipo di attività nel prossimo anno, laddove il rivenditore ci darò un minimo di assortimento in negozio.

I vostri obiettivi?
Twenty è la prima azienda nel settore dell’elettronica di consumo a introdurre in Italia la filiera corta della distribuzione. Grazie a questa strategia commerciale e ai marchi Magnadyne, Saba e NordMende puntiamo a raggiungere, nel prossimo triennio, un giro d'affari di 40 milioni di euro.