di Luca Salomone

Campari cambia indirizzo e si traferisce dalla sede di Sesto San Giovanni, inaugurata nel 2009, nel centro di Milano, dove, fra le altre cose, troverà posto la nuova business unit Emea.

Diecimila mq su nove piani

L’immobile, di proprietà di Bnp Paribas Reim, è in Corso Europa 2, fra Piazza del Duomo, Piazza San Babila e Via Larga, e ha una superficie di 10 mila metri quadrati su 13 piani: 9 fuori terra e 4 interrati.

Il quartier generale, operativo dal 2027, comporterà un investimento iniziale di 110 milioni di euro, cui si aggiungeranno gli oneri di ristrutturazione.

Lo spostamento corrisponde, come detto, a una riconfigurazione delle unità di business, in tutto tre: Americhe, Asia Pacifico ed Emea, regione che comprenderà il nostro continente, i mercati in sviluppo del Sud Europa, il Medio Oriente e l’Africa.

Altro grande piano per la Cina, dove la multinazionale dei liquori lancerà una distribuzione dedicata, specie in vista dell'integrazione di Courvoisier.

Annunciata il 14 dicembre 2023, l’acquisizione (al 100%) della maison francese, è stata firmata il 26 febbraio 2024, mentre il perfezionamento è atteso durante quest’anno.

Indicatori in forte salita

Veniamo alle cifre del bilancio 2023. Anche qui ci sono buone notizie. Le vendite nette del gruppo sono state di 2.918,6 milioni, con una variazione dell’8,2% e una crescita organica del 10,5% grazie, in special modo, al dinamismo di aperitivi, tequila e whiskey americano.

L’Ebit rettificato si attesta a 618,7 milioni (21,2% delle vendite nette), con un delta positivo dell’8,6% e una crescita organica del 15,5 per cento.

L’espansione della marginalità è di 90 punti base, guidata dallo sviluppo del margine lordo (+30 punti base) e dai maggiori investimenti in pubblicità e promozione (+80 punti base).

Negativo (-8,1%, o -46 milioni di euro), l’effetto cambi, soprattutto a causa dell’indebolimento del peso messicano, che ha penalizzato i costi di produzione della tequila e in seguito al deprezzamento del dollaro statunitense, nonché di alcune valute di mercati emergenti.

L’Ebitda rettificato 2023 si piazza a 728,9 milioni di euro, con un’incidenza del 25% sulle vendite nette, in crescita del 15,5% a livello organico.

L’utile rettificato di gruppo è ora di 390,4 milioni di euro, in salita dello 0,7%, mentre l’utile consolidato si attesta a 330,5 milioni, in calo dello 0,7 per cento.

L’indebitamento finanziario netto è di 1.853,5 milioni, in aumento di 298,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2022 e rispecchia un free cash flow negativo, dovuto all'assorbimento di cassa legato all’aumento temporaneo del magazzino di produzione, agli investimenti straordinari in conto capitale e a un dividendo annuale proposto di 0,065 euro per azione, dunque in incremento dell’8,3% sul 2022.

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