Si è ripreso a settembre negli Stati Uniti il largo consumo di lusso, quello più colpito dalla crisi esplosa con il crollo della banca d’affari Lehman Brothers due anni fa, nel settembre 2008. A riportare la tendenza è il Financial Times che ha rilevato l’andamento di alcune tra le più note catene attive in questo segmento.

Abercrombie & Fitch, l’insegna idolatrata dai giovanissimi (un suo punto vendita nella foto), dichiara una crescita delle vendite del 13% rispetto al settembre 2009. Analoghe le performance di Macy’s, JC Penney e Kohl’s, preferite dalle famiglie a reddito medio, mentre Neiman Marcus, nel cui catalogo D&G, Gucci, Fendi, Missoni e Prada si perdono in una miriade di altre griffe mondiali, ha visto le vendite salire del 4,7%, con una concentrazione della domanda proveniente dalla California, dal Texas e da New York.

Il suo concorrente Saks Fifth Avenue (catena nella quale Diego Della Valle ha investito 30 milioni di dollari nel 2009, diventando il secondo azionista, per meglio vendere le sue Tod’s) ha dal canto suo dichiarato vendite in salita del 6,5%. Del 7,5%, infine, l’aumento delle vendite per Nordstrom, catena specializzata nella distribuzione di calzature e borse, gioielli, cosmetici e profumi.

Autorevoli analisti consultati dal Financial Times considerano l’accaduto molto incoraggiante per l’economia nel suo complesso in quanto il 20% dei cittadini americani a più alto reddito effettua in realtà il 40% dei consumi totali.