di Luca Salomone

Getir si è totalmente ristretto: dopo settimane di voci la compagnia orientale ha infatti annunciato che limiterà il proprio perimetro alla nativa Turchia, da dove è partito il suo business nel 2015.

L'eccezione americana

Verranno dismesse – dopo i tagli in Francia, Spagna, Portogallo, Italia - anche le attività nei Paesi Bassi, in Gran Bretagna e Germania.

Più articolata la situazione negli Usa, dove continuerà a operare Fresh direct, acquisita a novembre 2023 da Ahold-Delhaize per un valore che non è mai stato rivelato (ma l’impresa a stelle e strisce aveva, al momento della transazione un valore di oltre 500 milioni di dollari).

È evidente che il vero problema non era quindi l’Europa Sud-Occidentale, compresa l’Italia, dalla quale Getir ha smobilitato a fine luglio 2023, seguendo una strada già percorsa, pochissimo tempo prima, da Ubear eats e Gorillas.

E dire che la società turca, un’ex start up o una unicorn (per chi ama le etichette), presentava, nei primi mesi del 2022, una valutazione di mercato di 11,8 miliardi di dollari, poi crollata (autunno 2023) a 2,5 miliardi.

Solo il 7 per cento...

Getir ha comunque precisato che l’estero rappresenta ormai soltanto il 7% dei suoi ricavi. Peccato che, in anni di sviluppo, il delivery service turco abbia creato migliaia di posti di lavoro. Per restare a oggi si parla di 1.500 addetti nel Regno Unito e di 1.800 in Germania, mentre manca un’indicazione per il territorio olandese.

Per finanziare la nuova exit Getir ha ottenuto l’appoggio del fondo Mubadala di Abu Dhabi e dal venture capitalist statunitense G Squared.

Le motivazioni ufficiali latitano e forse non ce n’è neppure bisogno. La caduta si spiega, più che probabilmente, con le medesime ragioni che hanno determinato il crollo di molti altri quick commerce. Crescita vertiginosa durante il periodo del Covid e nell’immediato post Covid, seguita da uno sboom che ha reso intollerabili le molte voci di costo: trasporti, personale, dark store…

Finita la pandemia, il commercio fisico è tornato protagonista e dunque, per gli operatori dell’ultimo miglio, è diventato sempre più complesso giustificare i costi di consegna, peraltro modesti e applicati solo al disotto di certi quantitativi minimi.