I consumatori Usa si fanno i conti in tasca e pure nella ricca (un tempo?) Manhattan chi propone per abbigliamento e accessori prezzi ridotti all’osso allarga la sua presenza. È appena successo con TJ Maxx che nella 57ma strada ha inaugurato il suo terzo punto vendita nella celebre isola di New York scalzando Gap, altra insegna specializzata in questo segmento ma con prezzi meno competitivi. Lo si legge sul Financial Times che sta registrando una tendenza crescente ad ampliare il proprio raggio d’azione da parte delle insegne che puntano su listini stracciati e private label con prodotti realizzati da propri designer.

Cavalcando la tendenza in atto anche Marshalls, controllata da TJ Maxx, sta per aprire un outlet nel distretto di Chelsea annunciando altri tagli ai prezzi. FT sostiene che catene come TJ Maxx appunto, e il concorrente Ross (“Ross dress for less”, spendi meno se vesti Ross è la scritta che appare a caratteri cubitali aprendo il sito) stanno crescendo a tassi precrisi. I loro punti vendita, che si distinguono per gli allestimenti essenziali (“no frills”, niente fronzoli, afferma ancora Ross), sono stati i primi a beneficiare del radicale cambiamento nelle abitudini d’acquisto degli americani.

Ma quel che più conta è che si è sempre più convinti che questo cambiamento sia entrato in profondità nei consumatori, per cui anche l’attesa ripresa economica non dovrebbe scalfire in maniera significativa i nuovi comportamenti, come se altri valori si fossero consolidati nelle famiglie e negli individui. Ross è presente in 27 stati degli Usa, TJ Maxx possiede invece 900 punti vendita distribuiti negli States e nel Canada.