Prima battuta d’arresto dal 2006 per le vendite di Asda, la catena di supermercati britannica acquistata da Wal Mart nel 1999. Nel secondo trimestre dell’anno in corso il giro d’affari nel comparto alimentare ha subito un sensibile ridimensionamento che ha portato l’insegna a perdere in 12 mesi lo 0,3% di quota di mercato.

La performance negativa ha spinto il nuovo amministratore delegato Andy Clarke a sottolineare sia il bisogno di implementare nuovi sistemi di pricing sia di agire sul fronte della qualità per quanto riguarda il segmento food, forse trascurato a vantaggio di altri segmenti di business. Come Asda Mobile, l’operatore telefonico virtuale in attività dal 2007 in virtù di un accordo con Vodafone UK che mette la propria rete a disposizione.

Indagini appositamente commissionate da Asda hanno rivelato come le famiglie in luglio abbiano speso in media 28 sterline in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Un dato che ha messo in allarme Clarke il quale, per quanto sapesse come il Regno Unito non navighi in buone acque sul fronte dei consumi, teme ora che gli acquisti possano mantenersi su livelli troppo modesti soprattutto nel periodo natalizio.

Sull’andamento di Asda si saprà qualcosa di più tra poche settimane in quanto a ottobre, come tutte le imprese della sua portata, dovrà fornire i dati sull’andamento alla Companies House, una sorta di Camera di commercio che è però anche un’agenzia operativa del governo inglese. Nel 2009 Asda era riuscita a superare Sainsbury’s e a porsi alle spalle del leader britannico Tesco.