E’ stato un 2013 importante per De Cecco, malgrado i tanti problemi che hanno assillato l’industria food e il mercato delle materie prime agricole.

Il gruppo industriale abruzzese ha superato i 400 milioni di euro di fatturato, toccando per la precisione i 411 milioni contro i 373 dell’anno passato, e per il 2014 prevede di posizionarsi a 461 milioni. Il tutto vale il terzo posto nella classifica mondiale di vendite di pasta di grano duro e il primo assoluto nel segmento premium.

I dati economici riguardano l’intero business del gruppo, quindi anche le aziende russe acquisite alcuni anni fa, dove si producono marchi locali di grande qualità ma, come tradizione locale comanda, con farina di grano tenero.

L’Ebitda, attestato a circa 45 milioni – diventeranno 50 nel prossimo esercizio - comprese le aziende Pmi Usa e Desemark, a testimonianza che l’azienda ha saputo navigare senza incertezze anche nelle acque agitate di una stagnante crisi economica internazionale.

L’utile netto consolidato, dopo il pagamento di 7,5 milioni di euro di tasse, è di 13 milioni di euro, con previsione di 15 milioni per il 2014.

Da anni, ormai, l’offerta di De Cecco va oltre il core business, ossia la pasta, e include anche i rossi, i sughi e l’olio. In questo comparto si è assistito a una crescita esponenziale: con poco più di 90.000 quintali venduti (25% la quota export), De Cecco è oramai il terzo produttore nazionale e si proietta verso i 114.000 quintali previsti per il 2014.

Lo scorso autunno si sono aggiunti anche i sostitutivi del pane, con il brand “I Grani”, una gamma di 9 prodotti diversi. Nell’anno in corso il fatturato dei Grani dovrebbe attestarsi a 7,5 milioni di euro, con grissini e Pan soffice a farla da padroni con, rispettivamente, 4.200 e 2.800 quintali venduti in Italia.