È di questi giorni la presentazione della proposta di legge salva-olio made in Italy, promossa da Coldiretti, Fondazione Symbola e Unaprol. Obiettivo dell’iniziativa è quello di difendere l'eccellenza del nostro patrimonio olivicolo, ma anche di offrire ai consumatori degli strumenti in più per valutare la qualità e la tracciabilità dei vari oli.

Più nel dettaglio, la proposta di legge include una serie di norme a tutela sia dei consumatori che della reale concorrenza tra le imprese e mira a preservare l'autenticità del prodotto, la veridicità della provenienza territoriale e la trasparenza delle informazioni. Tante le novità previste dalla proposta di legge, fra cui segnaliamo le principali: dai test per la classificazione delle caratteristiche organolettiche delle varie tipologie di olio alla messa al bando dei marchi ingannevoli, sino all’introduzione di scritte più grandi in etichetta.

Quest’ultimo punto - l’intervento sull’etichettatura - è uno dei più rilevanti: intende risolvere, infatti, il problema della scarsa leggibilità delle etichette, che non consente ai consumatori di conoscere la reale provenienza dell’olio acquistato. Per questa ragione, la proposta di legge stabilisce che le lettere della scritta indicante l'origine dell'olio abbiano un'altezza minima di 1,5 centimetri e siano ben visibili rispetto al colore del fondo.

Inoltre, per una maggior chiarezza interpretativa, qualora ci si trovi di fronte a miscele di oli di oliva provenienti dall’estero, sulla confezione dovrà essere indicata in maniera evidente anche la dicitura “miscela”. Vedremo nei prossimi tempi se - e in che misura - le proposte salva-olio verranno accolte dal governo.