Dopo la lunga battaglia che ha portato alla messa al bando di alimenti e bevande ricchi di zuccheri, grassi e caffeina dai distributori automatici all’interno delle scuole elementari, le misure si inaspriscono si abbatte ora sugli snack dei ragazzi più grandi: niente più bibite zuccherate (l’alimento più influente nel provocare aumento di peso, diabete e carie) in vendita nelle scuole secondarie dell’Unione europea.

L’industria dei soft drink si è infatti impegnata a vendere solo bibite a ridotto contenuto calorico o senza calorie, oltre alle bottigliette di acqua, considerato dagli associati il principale drink che dovrebbe essere disponibile e presente nelle scuole dei bambini. L’impegno, volontario, è stato preso dall’industria europea di categoria, attraverso l’associazione Unesda (che rappresenta l’80% del settore europeo dei soft drink per valore), e comunicata da Assobibe, l’associazione di Confindustria di riferimento per le bevande analcoliche.

Secondo quanto si legge in una nota diramata a Bruxelles, questa azione coinvolgerà oltre 50mila scuole secondarie e più di 40 milioni di giovani studenti in tutti i paesi europei. L’impegno estende quanto già deciso dalle imprese aderenti all’Unesda nel 2006 di portare avanti politiche di marketing responsabili verso i bambini e gli adolescenti e di tutelare l’ambiente scolastico ed evitare il marketing nei canali diretti ai bambini sotto i 12 anni. L’obiettivo sarà implementato gradualmente in tutti i 28 membri dell’Unione Europea, che avranno tempo fino alla fine del 2018 per adeguarsi.

fonte: corriere