Cambiano le norme per gli imballaggi della UE anche per quanto riguarda le tipologie utilizzate dalle aziende e ai corrispettivi rifiuti. Infatti, negli ultimi tempi l’Unione Europea ha stabilito che ogni attività dovrà seguire alcune nuove e determinate disposizioni. Lo stesso varrà per i fornitori, che potranno mettere in vendita solo degli imballaggi che rispondano a precisi requisiti.

Attualmente, il codice ambientale determina che, per quanto riguarda il materiale imballaggio utilizzato, sarà opportuno avvalersi solamente di prodotti specifici. In pratica, la direttiva comma 3-bis art.2017, Dlgs 152/2006, comporta determinate modifiche, cercando così di evitare le ripetute infrazioni a carico del nostro territorio.

Infatti, la Commissione dell’UE, sostenendo che le normative del nostro Paese contrastassero quelle europee, ha preso dei provvedimenti relativi alle modalità di gestione del materiale imballaggio, regolandone contemporaneamente sia l’utilizzo che il relativo smaltimento.

Questa normativa è stata messa in atto per salvaguardare e rispettare l’ambiente, ma anche per permettere al mercato nazionale e internazionale di funzionare al meglio soprattutto in questo ambito. Per tutti questi motivi, una delle prime disposizioni riguarda proprio le buste di plastica utilizzate per imballare i prodotti.

Il legislatore europeo ha stabilito che ogni Stato facente parte dell’Unione Europea si dovrà impegnare ad adottare delle precise modalità di imballaggio puntando sull’ecosostenibilità. Questo può certamente creare un po’ di confusione almeno all’inizio, prevedendo l’utilizzo di particolari strumentazioni per la realizzazione di materiale da imballaggio ecologico e anche alcune restrizioni per quanto riguarda la vendita di questi articoli, ma certamente potrà comportare un minore impatto negativo sull’ambiente.