Il pubblico europeo subirà perdite considerevoli se la Commissione europea insisterà nel portare avanti i suoi piani di erosione dello sfruttamento territoriale dei diritti cinematografici e televisivi. A rivelarlo è un nuovo report presentato al Festival internazionale del cinema di Cannes.

Le modifiche alla legislazione sul diritto d'autore e altre iniziative a livello europeo potrebbero determinare una riduzione sostanziale degli investimenti in contenuti televisivi e cinematografici, con perdite per i consumatori fino a 9,3 miliardi di Euro l'anno, da intendere come perdita di accesso ai contenuti di cui godono attualmente, aumento dei prezzi o esclusione completa dal mercato.

Questi risultati emergono da un nuovo importante studio condotto dalla società di consulenza economica Oxera insieme alla società di consulenza specializzata nel settore dei media Oliver & Ohlbaum.

Le proposte dell'UE (delineate lo scorso anno nella strategia della Commissione europea per il Mercato unico del digitale) eroderebbero lo sfruttamento territoriale consolidato dei diritti televisivi e cinematografici in Europa. La relazione, The impact of cross-border access to audiovisual content on EU consumers (L’impatto dell'accesso transfrontaliero ai contenuti audiovisivi sui consumatori dell'UE), segnala come, anziché aumentare la scelta per i consumatori, tale erosione dello sfruttamento territoriale comporterebbe costi enormi per il pubblico e per l'economia creativa europea, minacciando la diversità culturale in termini sia di produzione sia di distribuzione e riducendo di conseguenza il volume e la qualità dei contenuti originali offerti nell'UE.

I risultati principali della relazione indicano:

La relazione è stata presentata nel corso di un evento svoltosi a Cannes con il supporto di un gruppo di sponsor composto da produttori di opere cinematografiche e audiovisive, distributori, emittenti, piattaforme e agenzie cinematografiche in tutta l’Europa e nel mondo.

Le proposte della Commissione hanno come obiettivo il miglioramento dell'accesso online ai contenuti televisivi e cinematografici per i consumatori europei. Dallo studio emerge tuttavia che tali proposte presentano il concreto rischio di produrre l'effetto opposto. Lo studio descrive come le caratteristiche peculiari di questi settori e la natura intrinsecamente rischiosa della produzione di contenuti audiovisivi portano a modelli finanziari di produzione fondati sulla libertà di concedere i contenuti in licenza su base territoriale esclusiva, attirando quindi i finanziamenti in fase di pre-produzione. Una limitazione di questa libertà ridurrebbe drasticamente gli investimenti in nuovi contenuti, con conseguenti effetti negativi per il pubblico.