È lo stesso Frank J. Barret, docente di management e global public policy alla Naval postgraduate school a Monterey e noto pianista jazz, a introdurre il lettore, sin dalle prime righe, al suo ultimo lavoro, “Disordine armonico. Leadership e jazz” (Egea 2013, 224 pagg., 26 euro).

L’autore mostra come tra Jazz e leadership ci sia un rapporto che va oltre la pura metafora: evidenzia come i gruppi jazz siano di fatto organizzazioni progettate per l’innovazione e come gli elementi progettuali insiti nel jazz possano essere applicati a tutte quelle organizzazioni che vogliono innovarsi.

Così Barret usa l’improvvisazione jazz come punto di contatto per delineare sette principi che rappresentano la struttura di supporto necessaria a comprendere e coltivare l’improvvisazione e l’innovazione strategica. I Sette principi, che diventano i titoli dei sette capitoli del libro, alternano esempi tratti dal mondo del jazz e storie del mondo imprenditoriale.

Il volume offre in sintesi un kit di strumenti in materia di improvvisazione, ovvero misure concrete che i leader possono adottare per diffondere una cultura che valorizzi il conc etto di improvvisazione.