Accenture Consumer Pulse Survey 2025, l'IA rinnova la relazione con i consumatori

Accenture Consumer Pulse Survey 2025, l'IA rinnova la relazione con i consumatori - Distribuzione Moderna
Andrea Ruzzi, responsabile consumer and manufacturing di Accenture Italia

Accenture Consumer Pulse Survey 2025, l'IA rinnova la relazione con i consumatori

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redazione

A quasi tre anni dall’avvento di ChatGpt, la ricerca di Accenture Consumer Pulse Survey 2025 mostra come l’intelligenza artificiale stia assumendo un ruolo sempre più centrale nella relazione tra brand e consumatori, affermandosi come guida di fiducia, compagno affidabile e “secondo Io”.

L’IA guida le scelte d’acquisto

L’IA generativa sta diventando sempre più parte integrante della vita quotidiana dei consumatori: il 73% degli italiani ha già utilizzato strumenti basati sull’IA generativa (come ChatGPT, Gemini o Claude), di questi il 25% dichiara di farlo in modo abituale.

Se interrogati sul tipo di relazione che instaurano con l’IA il 34% degli italiani la definisce "un’assistente", il 26% un “buon advisor” e il 24% si spinge a considerarla “un buon amico

Quasi un italiano su due (47%) ha già utilizzato l’intelligenza artificiale per supportare le proprie scelte d’acquisto, mentre un ulteriore 37% sta valutando di farlo prossimamente. Un comportamento che si inserisce in un processo di acquisto sempre più digitale: il 40% degli italiani compie l’intero percorso online, dalla ricerca iniziale fino all’acquisto; il 26% utilizza i canali digitali per informarsi, ma acquista poi in negozio; solo il 23% sceglie un’esperienza interamente fisica e tradizionale.

Prendendo in considerazione gli utenti abituali e analizzando le motivazioni per cui utilizzano i tool di GenAI, la percentuale di coloro che dichiarano di farlo per supportare le proprie scelte d’acquisto sale al 69% (vs il 47% del totale degli utenti).

Seguono motivazioni connesse al raggiungimento di obiettivi di sviluppo personale (63%), ad attività legate al lavoro (61%), suggerimenti per investimenti finanziari (5G%), consigli sulle relazioni sociali (5G%) e su salute e benessere (58%).

Il paradigma “Me, my brand and AI”

Nel supportare e guidare i consumatori nelle scelte d’acquisto, l’intelligenza artificiale può assumere tre ruoli principali:

Tra chi utilizza abitualmente i tool di GenAI, il 34% affida all’IA la gestione della maggior parte del processo, riservando a sé solo la scelta finale, mentre l’8% si spinge oltre, delegando interamente la decisione all’IA, senza supervisione. Siamo ancora in una fase iniziale, ma la sua diffusione sta chiaramente avanzando. Per favorire questo passaggio, i brand devono conquistare la fiducia dei consumatori, attraverso maggiore trasparenza, personalizzazione e controllo, rispettando i valori e le preferenze individuali.

Potenziare la fiducia brand-consumatore attraverso i programmi fedeltà

Quasi un italiano su due (48%) aderisce ai programmi fedeltà dei propri brand preferiti e il 26% dichiara di farlo anche per brand competitor.

Le principali reticenze alla sottoscrizione dei programmi fedeltà vanno ricercate nella mancanza di volontà di pagare un supplemento per aderire a un programma (73%), nella paura di essere inondati da comunicazioni promozionali (70%) o di sentirsi vincolati a un particolare brand (60%). Il 41% dichiara anche di non voler fornire ai brand dati personali e relativi alle proprie abitudini di acquisto.

Più in generale, il 45% degli italiani dubita del valore reale che può derivare dal sottoscrivere programmi fedeltà.

Per rafforzare il rapporto di fiducia con i propri consumatori, i brand possono sfruttare le nuove potenzialità dell’IA per migliorare i propri programmi fedeltà aumentando personalizzazione, trasparenza e rilevanza.

L’IA per creare esperienze e relazioni personalizzate

In un contesto di profonda incertezza come quello attuale, i brand che avranno successo saranno quelli in grado di puntare non solo sul fattore economico, ma sulla costruzione di esperienze memorabili e di una connessione forte con i propri consumatori basata sulla fiducia.

L’intelligenza artificiale, considerato anche il grado di predisposizione al suo utilizzo da parte dei consumatori, può diventare uno strumento strategico nelle mani dei brand per abilitare la creazione di esperienze differenzianti e relazioni più profonde grazie a due capacità chiave: l'empatia, utile a comprendere e apprendere dai sentimenti umani; e l'autonomia, con la quale anticipa i bisogni e interviene preventivamente.

«L’intelligenza artificiale sta rapidamente evolvendo da semplice strumento a vero e proprio partner strategico nella relazione tra brand e consumatori – afferma Andrea Ruzzi, responsabile consumer and manufacturing di Accenture Italia –. I dati ci mostrano una crescente apertura da parte degli italiani verso l’IA, non solo come supporto alle decisioni, ma come agente personale in grado di comprendere, anticipare e agire. Per i brand, questo significa ripensare a fondo la customer experience: costruire fiducia, personalizzare le interazioni e offrire esperienze memorabili grazie a tecnologie sempre più empatiche e autonome, perfettamente integrate con il personale di vendita. Una trasformazione che rende ancora più cruciali gli investimenti sia nell’adozione tecnologica, sia nell’upskilling delle persone».

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