Campari Group, crescita solida nel secondo trimestre 2025 nonostante un mercato sfidante

Campari Group, crescita solida nel secondo trimestre 2025 nonostante un mercato sfidante - Distribuzione Moderna
Simon Hunt, chief executive officer di Campari Group

Campari Group, crescita solida nel secondo trimestre 2025 nonostante un mercato sfidante

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redazione

Campari Group ha registrato vendite stabili nel primo semestre 2025, grazie a un incremento del margine lordo e agli effetti del programma di contenimento costi, mentre gli investimenti in pubblicità hanno influenzato le prestazioni.

Vendite pari a 1,5 milioni di euro

Il consiglio di amministrazione di Davide Campari-Milano ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2025, registrando vendite stabili nel primo semestre del 2025. Le vendite del Gruppo sono state pari a 1.528 milioni di euro, +0,1% organicamente e complessivamente del +0,3% (Q2: +3,5% organicamente, +0,3% su variazione totale). L'effetto perimetro è stato del +2% principalmente guidato da Courvoisier e parzialmente compensato dai marchi in distribuzione, mentre l'effetto cambio è stato del -1,8%.

Utile pari a 206 milioni di euro

Nel periodo di riferimento, l’ebit rettificato si è attestato a 352 milioni di euro, registrando un calo del 5,6% su base organica e del 2,3% considerando la variazione complessiva. Nel secondo trimestre, invece, si è osservato un miglioramento, con una crescita organica del 2,9% e un aumento totale del 3,4%. Il margine di ebit rettificato si è mantenuto al 23%.

Per quanto riguarda l’ebitda rettificato, il risultato è stato pari a 427 milioni di euro, in lieve flessione dell’1,0% su base organica, ma in crescita dell’1,9% nel dato complessivo. Anche in questo caso, il secondo trimestre ha mostrato un andamento positivo, con un incremento del 6,6% organico e del 6,4% in termini totali. Il margine di ebitda rettificato si è attestato al 27,9%.

Infine, l’utile del Gruppo è stato pari a 206 milioni di euro, in calo del 6,0% rispetto all’anno precedente. L’utile rettificato, che esclude alcune componenti straordinarie, è stato pari a 216 milioni di euro, con una flessione del 9,5%.

Il multiplo di debito finanziario netto rispetto all’ebitda-rettificato è pari a 3,2 volte rispetto a 3,5 volte al giugno 2024 e in linea con il dato al 31 dicembre 2024, dopo la distribuzione dei dividendi di €78 milioni e acquisto di azioni proprie di 22 milioni di euro.

Performance in linea

“In un contesto che continua a essere volatile, la nostra performance si conferma in linea – dichiara Simon Hunt, chief executive officer di Campari Group –. Abbiamo fatto dei buoni progressi nelle nostre priorità strategiche, come pianificato. Abbiamo registrato una performance positiva delle vendite nette nel secondo trimestre, come atteso, in avvio della stagione più importante. In termini di dati di consumo, abbiamo continuato a conseguire una sovraperformance nella maggior parte dei mercati, con un miglioramento nel secondo trimestre, guidata da aperitivi e tequila. Guardando al futuro, confermiamo che la guidance già fornita per il 2025 rimane il nostro obiettivo, escludendo l’impatto dei dazi Usa, e il terzo trimestre sarà fondamentale per aumentare la nostra visibilità. Rimaniamo fiduciosi nella nostra capacità di continuare a sostenere la crescita nel lungo termine e il miglioramento dei nostri indicatori finanziari incluso il nostro impegno nella generazione di cassa e nella riduzione della leva finanziaria. La vendita del vermouth e sparkling wine di Cinzano e il business di Frattina per 100 milioni di euro segna un passo fondamentale nella nostra strategia di razionalizzazione del nostro portafoglio e incrementato focus sui nostri brand chiave, mentre assicuriamo la riduzione della leva finanziaria.”

Obiettivo 2025: crescita moderata delle vendite nette

Il contesto di incertezza macroeconomica e ridotta visibilità è proseguito nel secondo trimestre, nonostante un moderato miglioramento dei dati di consumo nella maggior parte dei nostri mercati principali, e Campari Group ha nuovamente conseguito una sovraperformance rispetto al settore.

Il picco stagionale dei consumi nel terzo trimestre sarà fondamentale per una maggiore visibilità. In questo contesto, Campari Group rimane prudente nel breve periodo e focalizzata sui fattori che possono essere controllati tra cui la riduzione della leva finanziaria, la qualità dell’esecuzione commerciale, la disciplina in materia di prezzi, nonché lo snellimento del portafoglio, non prevedendo acquisizioni.

L’obiettivo per il 2025 è una crescita moderata delle vendite nette organiche e un margine organico a livello di ebit-rettificato stabile, escludendo il potenziale impatto dei dazi.  

Dazi, possibili impatti per 4 milioni di euro

L’impatto negativo dei dazi, non incluso nella guidance sopra indicata, è stimato in un importo compreso tra un minimo di circa 4 milioni di euro, ipotizzando nessun dazio sui beni importati dall’Europa e la conferma dell'esenzione sui beni importati dal Canada e dal Messico, e un massimo di 45 milioni di euro a livello di ebit nel 2025 (dazi al 10% attualmente effettivi per i beni importati dall’Europa e dalla Giamaica dall’8 aprile 2025, a livello annualizzato un importo compreso tra zero e 90 milioni) prima di potenziali azioni di mitigazione. Riguardo l’effetto cambio e perimetro, l’indebolimento del dollaro americano potrebbe generare un impatto negativo nel secondo semestre del 2025, mentre l’impatto del perimetro è previsto essere trascurabile a livello di ebit.

Outlook nel medio periodo   

La guidance di medio termine rimane confermata. Campari Group si aspetta di continuare a ottenere una sovraperformance rispetto al settore di riferimento e guadagnare quote di mercato grazie alla forza dei suoi marchi in categorie in crescita con un graduale ritorno nel medio-lungo termine a una crescita organica delle vendite mid-to-high single digit in un contesto macroeconomico normalizzato, escludendo l’impatto di potenziali dazi. Si prevede che il margine lordo possa beneficiare della crescita delle vendite nette, del mix di vendita positivo guidato da aperitivi, tequila e premiumizzazione del portafoglio, nonché delle efficienze del costo del venduto. L’incremento della marginalità dell’ebit beneficerà principalmente delle iniziative chiave sui costi, che sono attese generare un beneficio complessivo di 200 punti base organici nei costi di struttura sulle vendite nette in tre anni.

Analisi delle vendite organiche per aree geografiche

 Vendite organiche per house of brands

Risultati del primo semestre 2025

Le vendite nette sono state pari a 1.528 milioni di euro, in aumento del +0,3% su variazione totale e del +0,1% in termini organici. L'effetto perimetro è stato del +2,0% (31 milioni di euro), principalmente guidato da Courvoisier parzialmente compensato dai marchi in distribuzione, mentre l'effetto cambio è stato -1,8% (28 milioni di euro).

Il margine lordo è stato pari a 934 milioni di euro, 61,1% delle vendite nette, in aumento del +2,6% su variazione totale. È aumentato organicamente del +0,9% generando un aumento della marginalità di +40 punti base (Q2: +70 punti base) dovuto principalmente all’evoluzione positiva dei costi di produzione supportati dalla diminuzione del costo dell’agave e includendo un iniziale impatto contenuto di 2 milioni di euro dei dazi a partire da aprile.

Spese in pubblicità pari a 254 milioni di euro

Le spese di pubblicità e promozione (A&P) sono state pari a 254 milioni, 16,6% delle vendite nette, in aumento del +9,7% su variazione totale. Le spese di pubblicità e promozione sono aumentate organicamente del +8,2%, generando così un diminuzione del margine di -120 punti base (Q2: -130 punti base) dovuto ai maggiori investimenti prima del picco stagionale dei consumi.

I costi di struttura sono stati pari a 328 milioni di euro (21,5% delle vendite nette), in aumento del +2,9% su variazione totale. Sono cresciuti organicamente del +2,9%, generando una diluizione del margine di -60 punti base (Q2: +50 punti base), con gli effetti del programma di contenimento che saranno maggiormente visibili nella seconda metà dell’anno.

L'ebit-rettificato è stato di 352 milioni di euro, pari al 23,0% delle vendite nette, in calo del -2,3% su variazione totale. Ha registrato organicamente un calo del -5,6%, generando una diluizione di margine di -130 punti base (Q2: -10 punti base) con un margine lordo resiliente e una struttura dei costi sotto controllo ampiamente compensata dagli investimenti in brand building come pianificato nel secondo trimestre.

Le rettifiche di proventi (oneri) operativi sono state pari a 11 milioni di euro, principalmente attribuibili alla svalutazione di attività in connessione con la dismissione di uno stabilimento nel primo trimestre.

Gli oneri finanziari totali sono stati di 50 milioni di euro, con un aumento rispetto al semestre del 2024 guidato da un indebitamento medio più alto (2.406 milioni vs 1.907 milioni dello scorso anno) principalmente dovuto all’effetto della base di confronto sulla cassa e sul debito del closing di Courvoisier. Il costo medio dell’indebitamento è pari a 4,3% rispetto al 3,7% nel primo semestre del 2025 (4,0% in H1 2024 escludendo il beneficio della cassa temporaneamente disponibile).

L’utile prima delle imposte rettificato è stato di 304 milioni di euro, in diminuzione del -8,7%. L'utile prima delle imposte è stato di 294 milioni di euro, in diminuzione del -5,4%. Le imposte sono pari a 88 milioni di euro mentre le imposte correnti sono pari a 89 milioni di euro.

L'utile netto di Gruppo è stato di 206 milioni di euro. L'utile netto di Gruppo-rettificato è stato di 216 milioni di euro, in calo del -6,0%.

Cash flow di 396 milioni

Il cash flow ricorrente da attività operative prima delle variazioni del capitale circolante è stato di 396 milioni di euro, stabile rispetto al primo semestre 2024. Il free cash flow ricorrente è ammontato a €113 milioni rispetto a €131 milioni nello stesso periodo del 2024 principalmente dovuto all’aumento degli interessi. Il free cash flow è stato di 35 milioni di euro rispetto ai 60 milioni nel primo semestre 2024.

L’investimento in conto capitale complessivo è stato di 82 milioni di euro nel primo semestre del 2025, di cui investimenti straordinari di 39 milioni di euro, principalmente legati al programma di espansione della capacità produttiva che sarà finalizzato nel 2025.

L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2025 è stato di 2.382 milioni di euro, relativamente stabile rispetto al 31 dicembre 2025, dopo il pagamento dei dividendi di €78 milioni e acquisto di azioni proprie di 22 milioni di euro.

Il multiplo di debito finanziario netto rispetto all’ebitda rettificato su base mobile è pari a 3,2 volte su base totale (includendo earn-out e put option per un totale di 153 milioni di euro). Il numero di azioni ordinarie proprie detenute al 30 giugno 2025 è 30.670.877.

Cessione vermouth e sparkling wine Cinzano

Come precedentemente comunicato, il 26 giugno 2025, Campari Group ha annunciato di aver raggiunto un accordo per la cessione del business vermouth e sparkling wine Cinzano e del business di grappa e sparkling wine Frattina per un corrispettivo totale di 100 milioni di euro, in assenza di cassa o debito finanziario, da corrispondersi in cassa (soggetto ai consueti meccanismi di aggiustamento prezzo). Sulla base delle attività nette individuate per la cessione e dei relativi valori contabili al 30 giugno 2025, si prevede che l’operazione genererà una plusvalenza ante-imposte di circa 60 milioni al closing, al lordo dei costi di vendita e degli effetti fiscali, in conformità con i principi contabili applicabili. Il closing dell’operazione è previsto entro la fine del 2025.