L'assemblea di Ibc dice no all'aumento dell'Iva

L'assemblea di Ibc dice no all'aumento dell'Iva
L'assemblea di Ibc dice no all'aumento dell'Iva

L'assemblea di Ibc dice no all'aumento dell'Iva

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Redazione
Aldo Sutter (nella foto), noto industriale e presiedente di Ibc, Associazione industrie dei beni di consumo, non ha molti dubbi: "Il Governo Monti ha imboccato la via giusta, quella del risanamento, ma ci vorranno molto tempo e molti sacrifici - ha detto oggi aprendo l'assemblea dell'associazione da lui presieduta -. Alcune misure sono centrali, come la deregulation, per liberare risorse destinate a favorire gli investimenti. Anche la regolamentazione dei tempi di pagamento fra industria e distribuzione, il famoso articolo 62, è costruttivo in quanto la correttezza è un presupposto per una collaborazione efficace nel mondo del largo consumo. Quello che preoccupa è invece l'aumento dell'Iva previsto per ottobre, che darà un'ulteriore impennata all'inflazione".

Gli ha fatto eco Enrico Giovannini, presidente dell'Istat: "Se le imprese non riusciranno a ripetere il miracolo di settembre 2011, quando hanno riassorbito l'aumento dell'aliquota rinunciando a una parte dei margini, i prezzi aumenteranno dell'1,35%"

Di avviso contrario Maniele Tasca, direttore generale di Selex: "La questione dell'articolo 62 è almeno inopportuna, in quanto ci si propone di uniformare le relazioni contrattuali industria-distribuzione in tempi brevissimi e in presenza di tensioni fortissime. Serve più tempo per digerire il provvedimento. Quanto alla Iva una cosa è certa: dato l'attuale depressione del consumatore non è nemmeno pensabile di agire sulla leva del prezzo. Bisogna trovare qualche via alternativa".

Tutti hanno comunque concordato su un punto: è solo riattivando la domanda che si può pensare di imboccare la via giusta per uscire dalla recessione e rilanciare il sistema Italia.
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