Mentre il vino è in contrazione sul fronte dei volumi, crescono le bollicine guidate dal Prosecco. Qualità e provenienza sono al centro dell’attenzione dei consumatori, ma inizia a riscuotere interesse la categoria dei vini a basso o nullo contenuto alcolico.
Nell’anno terminante ad aprile 2025, il mercato del vino registra una flessione nei volumi, pari a -1,6%, e una crescita a valore dell’1,7%, per un totale complessivo di 631,8 milioni di litri commercializzati e un giro d’affari di 2,3 miliardi di euro. Per quanto riguarda le bollicine, invece, il comparto cresce sia a volume sia a valore (+3,6% a vol. e +2,9% a val.), con 105,6 milioni di litri venduti e un giro d’affari di 771,9 milioni di euro (dati Circana, totale Italia, Iper+Super+Lsp+Discount).
Aree geografiche e canali distributivi
Sul fronte del vino, il Nord-Ovest guida le vendite sia a volume sia a valore (32,3% a vol. e 34,3% a val.) seguito dal Centro+Sardegna, che segna 27,8% a volume e 29,7% a valore, e dal Sud con il 21,5% a volume e il 17% a valore. Chiude il cerchio il Nord-Est, che registra il 18,5% dei volumi e il 19,1% del valore. Anche per le bollicine a guidare le vendite è il Nord-Ovest, con il 36,6% a volume e il 36,2% a valore (+3% a vol. e +1,3% a val.), questa volta seguito dal Nord-Est con il 24,6% dei volumi e il 23,7% del valore (+1,9% a vol. e +1,7% a val.). Di poco sotto il Centro+Sardegna che registra il 23,2% a volume e il 24,6% a valore (+4,2% a vol. e +4,3% a val.), mentre rincorre il Sud con il 15,6% dei volumi e il 15,5% del valore (+7,3% a vol. e +6,3% a val.). Tornando al vino, a veicolare la quota maggiore sia a volume sia a valore sono i supermercati (50,1% a vol. e 59,2% a val.), distanziati dai discount che registrano il 31,9% dei volumi e il 19,6% del valore. Seguono a distanza i liberi servizi (10,8% a vol. e 12% a val.) e gli ipermercati (7,2% a vol. e 9,2% a val.). I supermercati guidano le vendite in entrambi gli indicatori anche per quanto riguarda le bollicine, con il 58,1% dei volumi e il 64,2% del valore (+3,6% a vol. e +3,3% a val.), seguiti a distanza dai discount che segnano il 23,2% dei volumi e il 13,9% del valore (+6,5% a vol. e +3,9% a val.). Troviamo, quindi, gli ipermercati che veicolano l’11,2% a volume e il 12,4% a valore (-0,6% a vol. e -2,1% a val.) e per finire i liberi servizi con il 7,5% a volume e il 9,4% a valore (+1,5% a vol. e +5,1% a val.). Per i vini, i primi tre brand (Caviro, Cantine Riunite & Civ e Due Tigli) coprono a valore il 10,5% di un mercato in cui la private label, al momento, vale il 12,9%. Per quanto concerne le bollicine, invece, i primi tre brand (Ferrari, Berlucchi e Fratelli Martini) coprono a valore il 14,8% di un mercato in cui la private label vale il 9,4%.
Andamento dei segmenti
All’interno dei segmenti che compongono il mercato, per quanto riguarda il vino registra risultati positivi in entrambi gli indicatori solo il vino Igt, che cresce del 2,8% a volume e del 3,3% a valore. Calano in volume i restanti segmenti, a partire dal vino da tavola altro (-4,3% a vol.), che però sale leggermente a valore dello 0,3%. Andamento negativo in volume, ma positivo in valore, anche per i vini Doc (-2,6% a vol. e +1,1% a val.) e per i vini Docg (-0,3% vol. e +2,1% a val.). Per quanto riguarda le bollicine, lo charmat secco cresce del 5% a volume e del 2,9% a valore, con il Prosecco che, su un giro d’affari pari a 522,9 milioni di euro, vale 350,1 milioni. Salgono anche il classico (+3,8% a vol. e +5,6% a val.) e lo champagne (+1,7% a vol. e +4,6% a val.), mentre cala in entrambi gli indicatori lo charmat dolce (-4,5% a vol. e -4,7% a val).
Leggi di più su DM Magazine giugno