Latteria Soligo conferma risultati positivi. Anche il primo trimestre 2025, infatti, registra volumi in crescita nonostante il contesto internazionale. È questo quanto emerso durante l’Assemblea dei Soci di Latteria Soligo per l’approvazione del bilancio 2024.
«Veniamo dal 2022 e dal 2023, due anni in cui, per questioni legate all’energia, i prezzi sono saliti – ha sottolineato Lorenzo Brugnera, presidente di Latteria Soligo – per poi scendere verso la fine del 2023. Successivamente, il prezzo del latte nel mercato europeo è risalito fino a livelli non sostenibili per l’acquisto, creando difficoltà nel riposizionamento dei prezzi verso la grande distribuzione. Anche per noi, come cooperativa, è stato complicato riuscire a lavorarlo. Quest’anno, dove si produce Grana Padano, si registrano numeri stratosferici: il prezzo è arrivato fino a 11 euro al chilo. La differenza la facciamo qui, in Veneto, grazie alle nostre cooperative. È stato un anno positivo, che è andato bene. Il latte continua a migliorare anche nei suoi aspetti chimici: cellule somatiche, carica batterica, proteine, grassi. L’allevatore è infatti sempre più attento al benessere degli animali e si vede».
A testimoniare il lavoro svolto da Latteria Soligo nel 2024 sono i numeri: il bilancio si è chiuso con +23.156 euro e un valore della produzione di 100.278.963 euro (+1.433.844 rispetto al 2023). Oltre 743.879 gli ettolitri di latte conferito dai soci nel 2024 (in linea con i dati 2023), con una remunerazione media di 0,6350 euro/litro (iva compresa). Un valore che risulta di 0,053 euro superiore al prezzo medio del contratto del latte alla stalla Lombardia del 2024. Importanti anche gli investimenti deliberati dal consiglio di amministrazione nel corso dell’anno 2024, per gli impianti di Caposile (che potrà vantare una nuova linea completa per la produzione del latte uht), di Soligo (che potenzia i mezzi di produzione per i formaggi molli, la ricotta, la mozzarella per pizza e il mascarpone) e di Breganze (che a breve ordinerà un nuovo impianto di produzione per il Grana Padano).
«Importante è difendere le nostre produzioni e i nostri certificati – ha proseguito Brugnera – perché se l’America vuole farci perdere le nostre certificazioni, con esse perdiamo anche la nostra identità. Se togliessimo tutto non andremmo da nessuna parte e sarebbe un’agricoltura che scompare».
Anche Federico Caner, assessore all’agricoltura di regione del Veneto, ha sottolineato la vicinanza al comparto agricolo e alle imprese del territorio: «Lo stato di salute del settore agricolo è molto positivo, al netto di alcune criticità legate ai seminativi. Per quanto riguarda i comparti della carne, del latte e, in generale, della zootecnia, la situazione è buona, soprattutto sul fronte della produzione di latte. In questo momento stiamo pagando 63 centesimi al litro che è un dato molto buono. Siamo un po’ preoccupati per la chiusura di alcune stalle, anche se la produzione è in aumento dell’1%. Sul piano internazionale, il tema dei dazi non ci preoccupa particolarmente: incide solo in parte e colpirà il settore del Grana. Ma esportiamo poco, circa il 4-5%; quindi, la situazione non è così allarmante. Noi abbiamo dalla nostra parte una grande qualità che ci aiuta a resistere sul fronte internazionale. Un problema per molti agricoltori sono i vincoli imposti dall’Unione Europea, ma, anche su questo fronte, siamo rassicurati. Abbiamo incontrato il commissario europeo per l’agricoltura e anche lui ha capito che i lacci della commissione rischiano di distruggere il sistema agricolo europeo, non solo quello italiano. Una speranza per il futuro è rappresentata dalla fine della guerra in Ucraina, che aprirà un mercato che già ci vedeva partecipi».