Mentre si rafforza negli Stati Uniti con un nuovo modello di business e cerca anche di affermarsi in Europa, la società ha annunciato - attraverso il capo della divisione Cina e Pacifico John Culver - la volontà di incrementare la propria presenza nel territorio cinese entro il 2015, triplicando i punti vendita che passeranno dagli attuali 500 ai futuri 1. 00.
Starbucks, che controlla già il 66,3% del mercato delle coffee house in Cina, si espanderà così in oltre 70 città del territorio (contro le attuali 48), dedicando particolare attenzione ai centri più piccoli, dove la catena americana intravede importanti opportunità di crescita.
L’obiettivo principale è quello di trasformare il Paese asiatico nel secondo maggior mercato del gruppo, approfittando del recente boom del caffé e delle caffetterie in Cina che dovrebbe aumentare del 55% nel 2015, per un valore complessivo di 714 milioni di dollari.
Il gruppo, che entro la fine dell’anno terminerà la propria espansione in Brasile con l’inaugurazione di oltre 30 nuovi punti vendita, nel corso del trimestre chiuso il 1° gennaio ha registrato – nell’area Cina e Asia Pacifico – un aumento dei ricavi del 38%, per un totale di oltre 166 milioni di dollari.
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